IL CIRCOLO DI CASELLE LANDI

Il Circolo del PD di Caselle Landi nasce da quella che era la sezione dei DS di Caselle Landi, quest'ultima intitolata ad Antonio Gramsci è stata fondata nel 1975 da un gruppo di compagni precedentemente iscritti alla sezione di Codogno, il primo segretario Contardi Giuseppe poteva contare su circa 20 iscritti che si sono resi immediatamente disponibili per organizzare la prima Festa dell'Unità. Se consideriamo il contesto storico e culturale di Caselle Landi dove attualmente il centro destra raccoglie percentuali di consenso attorno al 70% possiamo renderci conto delle difficoltà incontrate nel coinvolgere le persone nella vita politica, nonostante questo nel 1980 una coalizione di centro-sinistra per la prima volta nel dopo guerra ha vinto le amministrative governando per 5 anni la nostra comunità, lasciando un segno positivo che ancora oggi la fa ricordare come una delle migliori amministrazioni del dopo guerra. Vicende più personali che politiche non hanno più permesso di ripetere questo tipo di esperienza escludendoci per 10 anni dalla vita amministrativa del paese, dal 1995 siamo ancora presenti in amministrazione con un gruppo consigliare di opposizione che si riconosce nel centro sinistra.Dal 1990 per ragioni legate al rispetto delle nuove normative in materia di impiantistica e per un calo delle persone disponibili non è stato più possibile organizzare la tradizionale Festa dell'Unità, comunque tra alti e bassi la sezione di Caselle Landi è sempre stata attiva apportando il proprio contributo alla vita sociale e politica del paese; ad oggi nella bassa lodigiana la nostra sezione rimane con quella di Maleo l'unica unità di base attiva. I tempi cambiano e certe dinamiche sociali e politiche sono da ritenetsi non al passo con i tempi, la maggior parte degli iscritti hanno deciso di confluire nel Partito Democratico facendosi comunque portatori di quei valori che hanno caratterizzato la vita politica italiana e che riteniamo siano alla base di una società equa e a misura d'uomo.

domenica 19 luglio 2009

IL PROBLEMA DELLA DIABROTICA NELLA BASSA LODIGIANA

Ogni giorno si legge sulla stampa locale della annosa questione della diabrotica, in una realtà agricola come quella del lodigiano l'argomento è molto discusso e ultimamente alle preoccupazioni degli agricoltori, che dovranno fronteggiare ingenti perdite di produttività, si aggiungono anche i dubbi dei cittadini riguardo i pericoli dei trattamenti che ad alcuni sembrano eccessivi e fatti con scarsa prudenza.

Non sono un agronomo e non voglio entrare nel merito dell’efficacia dei principi attivi utilizzati, ma so che alcuni dubbi sulle tempistiche e sulla utilità di alcuni presidi fitosanitari sono stati sollevati da addetti ai lavori, abito in campagna e tutti i giorni percorro Km di strade in mezzo ai campi di mais, nelle ultime settimane ho visto effettuare trattamenti che non so quali effetti abbiano sulla diabrotica ma che sicuramente bene non fanno alle persone che hanno inalato i presidi nebulizzati nell’aria.

Ho visto e sentito lamentele di trattamenti in giornate ventose fatti in prossimità di abitazioni, orti e giardini, non vorrei che si sia creato un allarmismo dove a guadagnarci siano per lo più i produttori di alfametrina e chlorpyrifos ethil e i pochi terzisti che dispongono delle attrezzature per trattare il mais in questo stato della crescita, mentre a rimetterci siano gli agricoltori che devono accollarsi ulteriori spese e l’intera comunità che subisce lo spargimento di insetticidi nell’ambiente.

Vorrei che le istituzioni e le associazioni di categoria vigilassero sui trattamenti per capire quali sono indiscriminati e potenzialmente dannosi alla salute pubblica; auspico inoltre la formazione di un tavolo di lavoro, si deve capire quali sono le cause del problema diabrotica e si deve capire come contrastarlo possibilmente senza l’abuso di prodotti chimici di sintesi o tanto meno di OGM.

Si sente spesso parlare a tutti i livelli di agricoltura sostenibile e di rispetto dell’ambiente, questa è un’ottima occasione per promuovere delle pratiche sostenibili e a basso impatto ambientale e fare seguire alle tante promesse e alle buone intenzione dei fatti concreti.

PD Caselle Landi

domenica 5 luglio 2009

Caselle Landi, Bianchi al consiglio: «Sarò il sindaco di tutta la comunità»

Da Il Cittadino del 30/06/2009


«Sarò il sindaco di tutta la comunità». Non ha dubbi Piero Luigi Bianchi, neo primo cittadino di Caselle Landi che venerdì sera, nell’ambito del consiglio comunale d’insediamento, ha ribadito più volte l’intenzione di lavorare in squadra per il bene di un paese che sappia coniugare la propria storia con il futuro. «Nel corso del nostro mandato infatti la comunità vuol essere il punto di
riferimento della nostra azione amministrativa ha precisato Bianchi , in cui cercheremo di cogliere per tempo bisogni ed aspettative della gente, ma senza sentirci autosufficienti nel riconoscere queste necessità e le relative soluzioni, perché non è possibile amministrare in solitudine per il bene comune». Prestato giuramento e ringraziati la sua lista e gli elettori per l’impegno e la fiducia dimostrati, Gigi Bianchi ha presentato la squadra di governo che per
cinque anni amministrerà accanto all’opposizione (lista “Obiettivo Caselle») guidata dall’ex sindaco Renzo Contardi che alla maggioranza non ha voluto far mancare il suo più sincero augurio di buon lavoro, precisando: «Ringrazio tutti i cittadini che ci hanno votato e alla comunità garantisco un’opposizione giusta ed attenta affinché si amministri con trasparenza ».
Un compito, quello di governare, che ora spetta a tutta la giunta Bianchi: in primis a Roberto
Tantardini, vice sindaco e assessore a territorio, ambiente, ecologia, protezione civile e manutenzione stradale; quindi a Paolo Gabbri (assente in occasione dell’insediamento), assessore ai servizi sociali e alle politiche del lavoro; poi a Francesco Ciceri, assessore ad agricoltura, artigianato, commercio, turismo, sport e tempo libero; infine a Clementina Valentina Subitoni, assessore a bilancio, tributi, cultura, istruzione e pari opportunità.
Secondo il leader di “Nuovi Orizzonti per Caselle Landi” sono già molti i punti cruciali per cui la
sua maggioranza è chiamata ad impegnarsi. «Il nostro territorio infatti necessita della messa in sicurezza degli argini maestri ha dichiarato Bianchi che come richiesto nell’incontro fra i comuni
di Caselle, San Rocco e Santo Stefano unitamente a prefettura ed Aipo, inizieranno a fine luglio per concludersi nel mese di settembre ».

Sara Gambarini

sabato 27 giugno 2009

IL RITORNO DEL CENTROSINISTRA A CASELLE LANDI


Venerdi 26 giugno si è svolto il primo consiglio comunale della nuova amministrazione del comune di Caselle Landi.
Per il centrosinistra locale si è trattato di un importante evento perché finalmente dopo diversi mandati, una lista appoggiata e capitanata dal centrosinistra è tornata ad amministrare il paese.
La colazione vincente ed il neo Sindaco Piero Luigi Bianchi (Sinistra e Libertà) hanno raccolto 151 voti di vantaggio su un totale di 1161 voti validi, il neo Vice Sindaco Roberto Tantardini (Partito Democratico) con 83 preferenze è stato il consigliere più votato in assoluto.
Il risultato ha un rilievo ancora maggiore se si considera che Caselle Landi è un paese che da sempre è politicamente orientato a destra con circa il 70% dei consensi, la validità di tutti i candidati e l'affiatamento che questi e i diversi sostenitori hanno avuto negli ultimi mesi sono stata l'arma vincente.
Ci auguriamo che questo modello di fare politica, vincente anche in altre realtà, possa essere valorizzato in futuro anche ad altri livelli

domenica 24 maggio 2009

DOVEROSI CHIARIMENTI SUL RUOLO DEL CENTRO SINISTRA

Intendo fare un doveroso chiarimento sul ruolo del centrosinistra nell'assegnazione delle misure compensative per la presenza della centrale nucleare di Caorso, in quanto, domenica 24 maggio in occasione della presentazione della lista del candidato Sindaco Renzo Contardi al Comune di Caselle Landi, l'amministrazione comunale attuale ed il centrodestra lodigiano si sono attribuiti i meriti dei finanziamenti che dovrebbero arrivare come indennizzo per la presenza di Arturo.

Voglio fare alcune premesse:

sono un sostenitore della lista “Nuovi Orizzonti per Caselle Landi” sfidante del Sindaco uscente ma non intendo entrare nel merito della campagna elettorale comunale, scrivo come rappresentante del Partito Democratico

non rispondo di presunti “tesoretti” e di cifre riportate da alcuni giornali, la cui fonte contrariamente a quanto si voglia far credere, non sono i rappresentanti del centrosinistra locale.

L'intera vicenda è nata nel luglio del 2007 con una lettera del Consigliere Comunale Roberto Tantardini dove si chiedeva

“ ai Sindaci interessati, al Presidente della Provincia e al Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Ambiente Sen. Gianni Piatti di farsi carico della questione garantendo il diritto alle misure compensative previste dalla legge che spettano ai comuni della bassa lodigiana in quanto confinanti con il comune sede dell’impianto”

sono seguiti una serie di interventi tra cui cito la lettera del Consigliere Provinciale del PD Luca Canova, un appello dei portavoce dei circoli PD della Bassa (luglio 2008), un intervento del presidente della Provincia di Lodi Osvaldo Felissari (luglio 2008) a cui a risposto in data 11 agosto il ministro Scajola, l'intervento del Consigliere Regionale Gianfranco Concordati (il Cittadino del 3/10/2008), un emendamento presentato da alcuni senatori del P.D. (gennaio 2009).... ...ce ne sarebbero molti altri ma non voglio tediare i lettori con un elenco di nomi e date, a questo punto però la domanda sorge spontanea, siamo ancora sicuri che sia tutto merito del centrodestra ?
Mi sembra che alcune persone salgano sul carro dei vincenti a scopi elettorali, cosa tra l'altro ampiamente prevista da una lettera pubblicata il 6/3/2009 da Il Cittadino, firmata dai consiglieri PD Luca Canova e Roberto Tantardini.

Invito tutti i lettori a verificare la veridicità di quanto scritto attraverso il nostro blog http://pdcasellelandi.blogspot.com/ dove da oltre 2 anni riportiamo con puntualità e precisione i documenti riguardanti la vicenda.

Un ultimo appunto, Pietro Foroni, candidato del centrodestra alle prossime provinciali, ha addossato la responsabilità dell'iniziale esclusione della bassa da questi finanziamenti all'Onorevole Bersani, (reo di essere Piacentino e quindi di fare gli interessi della sua provincia), senza considerare che la legge in oggetto, la 368 del 24/12/2003, risale al periodo di governo Berlusconi.

Con questo breve intervento mi auguro di aver fatto chiarezza e di aver fatto in modo che al Partito Democratico vengano riconosciuti i meriti di una importante vittoria delle comunità della Bassa Lodigiana.

PD di Caselle Landi

venerdì 22 maggio 2009

Noi ci siamo; il Partito Democratico c'è !

Ed alle elezioni provinciali appoggia a gran voce Osvaldo Felissari.
Siamo i portavoce del Partito Democratico del Lodigiano, circa 50 circoli presenti nelle nostre realta, nei nostri comuni. Alcuni di noi hanno deciso di scendere in campo proponendosi nelle liste elettorali comunali, o in quella provinciale; qualcuno è schierato in liste di partito che presentano il simbolo del Partito Democratico, altri sono impegnati in Liste Civiche, frutto di esperienze locali in cui i cittadini si riconoscono. Ma anche in queste liste civiche le donne e gli uomini del PD hanno portato e portano la loro esperienza ed il loro contributo per raggiungere importanti risultati. Altri portavoce hanno preferito rimanere a disposizione dei circoli e del partito per lavorare a favore delle nostre liste e dei nostri candidati. Tutti noi siamo però una forte espressione del Partito Democratico del Lodigiano. Abbiamo scelto di essere portavoce di qualcosa di nuovo che sta nascendo sul territorio. Abbiamo scelto di “metterci la faccia”, di rappresentare quanto è partito ormai un anno e mezzo fa con le primarie e che ha visto partecipi tanti cittadini anche nella provincia di Lodi.
Abbiamo, insieme, condiviso i percorsi che hanno portato a presentare una lista del nostro Partito alla competizione elettorale delle provinciali. Abbiamo raccolto le disponibilità, abbiamo sentito i nostri iscritti, abbiamo scelto quanti riteniamo idonei per rappresentarci sul territorio e per rappresentare il territorio.
Insomma abbiamo creato un percorso democratico per avere maggior condivisione ed al tempo stesso per una maggiore rappresentatività delle realtà comunali e locali. Abbiamo caratterizzato la nostra lista con la rappresentanza di genere e favorendo il rinnovamento generazionale, non dimenticandoci dell'esperienza di tanti amministratori pubblici presenti già nei nostri comuni e nell'organismo provinciale oggi in carica.
Forse il candidato del Centro Destra dovrebbe guardare in casa propria prima di attaccare gli avversari politici; il Centro Destra è assente, ha presentato il proprio candidato all'ultimo minuto ed ancora oggi non presenta programmi. Il confronto non è su tematiche di interesse del territorio; molto semplicemente il confronto non c'è!
I partiti che appoggiano Osvaldo Fellisari non si nascondono, siamo qui ad appoggiare il nostro candidato alla presidenza della Provincia di Lodi. E noi portavoce del Partito Democratico diamo pieno appoggio ai 24 rappresentanti che oggi sono chiamati ad impegnarsi in questa campagna elettorale.
Roberto Riboldi, Portavoce del Circolo di Castiglione d'Adda

lunedì 11 maggio 2009

Caselle Landi, il centrosinistra punta tutto su Bianchi

Di seguito si riporta l'articolo de "Il Cittadino" del 11/05/2009 relativo alla presentazione della candidatura che il PD di Caselle Landi sosterrà in occasione delle prossime comunali.

Caselle Landi Per Caselle Landi si aprono “Nuovi orizzonti”. Questo infatti il nome della lista civica presentata sabato e che vedrà il candidato sindaco Piero Luigi Bianchi sfidare l’attuale primo cittadino Renzo Contardi. Sviluppo della comunità, fiume come risorsa, valorizzazione del territorio: questi quindi i presupposti di lista evidenti già dal simbolo elettorale. «Alla base del nostro programma sta la convinzione che Caselle debba aprirsi a una politica interistituzionale - ha dichiarato Bianchi - perché oggi l’ente comune non ha le possibilità di compiere passi che vadano oltre l’ordinaria amministrazione e pertanto è bene sviluppare un buon dialogo con provincia, prefettura e Regione, senza replicare le eccellenze che esistono in comuni limitrofi, bensì valorizzarle così come quelle nostre eccellenze che possono essere richiamo per i paesi circostanti».Una politica che per Bianchi offre risultati positivi. «Oggi per esempio siamo di fronte alla realizzazione di una strada che collegherà il paese con comuni che, come Santo Stefano, si sono sviluppati più di Caselle negli ultimi anni dal punto di vista infrastrutturale», ha precisato Bianchi, sostenendo poi come Caselle abbia perduto nel tempo quasi il 15 per cento della sua residenzialità, senza investire in lottizzazioni per circa 5 mila metri di terreno, isolandosi sempre più. Così il candidato di centrosinistra ha affermato di puntare su consolidamento degli argini del Po, salvaguardia del territorio agricolo, sviluppo del turismo lento, sostegno all’acquisto della prima casa e realizzazione di tratti ciclopedonali tra comuni e frazioni, il tutto «per un paese moderno». Con lui i candidati consiglieri Abramo Bovini, Marco Cavalli, Veronica Cavalloni, Francesco Ciceri, Gianfranco Corradi, Silvano Corradi, Paolo Gabri, Massimo Molinelli, Michela Polledri, Clementina Subitoni, Roberto Tantardini e Roberto Trentarossi.Così, originario di Caselle, visibilmente emozionato Bianchi ha ricordato infine il suo legame profondo con questa comunità, dove ancora percepisce quel rispetto legato a lui ma soprattutto ai suoi genitori.



Sara Gambarini


martedì 5 maggio 2009

Senza idee, ma vogliono ripresentarsi

Lettera di un casellese, da "Il Cittadino" del 5/5/2009

Gentile Direttore, le chiedo cortesemente di pubblicare la lettera che segue nella Sua rubrica perché io ed altri miei concittadini pretendiamo delle spiegazioni.
Sono un cittadino di Caselle Landi ed ho letto con interesse e stupore l’articolo pubblicato sabato 25 aprile dove veniva giustamente dato risalto ai prestiti a fondo perduto della Comunità Europea chiesti da diversi paesi della bassa lodigiana (Santo Stefano, Corno Giovine, Maleo, Castelnuovo...), ho letto che “L’amore per la Bassa è il comune denominatore di tutti questi enti” e che “questi progetti prevedono un investimento complessivo di 4 milioni e 250 mila euro”, un’altra volta la comunità di Caselle Landi è estranea a tutto questo.

Giro per le strade della Bassa e vedo come tutti i comuni in questi anni si sonomigliorati, ci sono piste ciclabili, è migliorata la viabilità, si costruiscono nuove case, si intravede ovunque quel naturale processo di ammodernamento che viene incontro alle esigenze dei cittadini e di una società in veloce cambiamento.

Devo purtroppo constatare che la nostra amministrazione negli ultimi anni è stata l’unica ad essere immobile, spesso si legge di finanziamenti di diversa provenienza a cui diverse comunità attingono per la viabilità, per l’ambiente, per la valorizzazione del territorio solo i cittadini di Caselle non riescono a beneficiare di questi finanziamenti.

La cosa che mi dà fastidio e che soprattutto mi preoccupa è che l’attuale amministrazione protagonista di questa incapacità di usufruire dei vari finanziamenti e soprattutto di pianificare un valido piano di sviluppo sostenibile si ripresenta e dopo aver deluso buona parte dei suoi elettori chiede ancora una volta che gli venga data fiducia, ma per fare cosa? Quali sono le idee che sono in grado di proporre se non sono stati in grado di presentare un progetto credibile degno di finanziamenti della Comunità Europea ?

Non è possibile continuare a finanziare le opere di discutibile utilità ricorrendo solo alla tassazione dei propri cittadini (in 5 anni i cittadini di Caselle hanno dovuto subire un’addizionale Irpef di 3 punti) e questo solo per citare uno degli aumenti che ci sono stati a carico dei cittadini.

Cordialmente

domenica 8 marzo 2009

CI FACCIAMO UN PICCOLO COMPLIMENTO

LETTERA PUBBLICATA DA "IL CITTADINO" DEL 6 MARZO 2009

Caro direttore, se c’è una cosa che non ci piace fare è rivendicare ruoli e successi. I primi perché
ce li siamo cercati noi e non ce l’aveva ordinato il medico, i secondi perché non sempre arrivano.
Ragion per cui quando noi, consiglieri PD del Consiglio Provinciale e del Comune di Caselle Landi, da tempo uniti da rispetto e amicizia reciproca, abbiamo letto l’articolo “Arturo regala soldi anche alla Bassa” pubblicato sul «Cittadino» del 4 marzo, ci siamo rallegrati come tutti per un bel risultato del nostro territorio e delle nostre amministrazioni.
Abbiamo letto le dichiarazioni dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali che manifestavano con la giusta soddisfazione un piccolo risultato che ristabilisce finalmente un criterio di equità nel risarcimento dei danni derivanti da possibili danni radioattivi.
E sappiamo anche come tutto questo sia avvenuto, grazie agli emendamenti e al costante pressing svolto nelle opportune sedi di Governo e Parlamento.
Come abbiamo scritto nell’estate 2007 e poi a più riprese verso la fine di quell’anno, fino ad arrivare all’interrogazione presentata in Consiglio Provinciale di Lodi nella primavera del 2008, i diversi Enti sollecitati hanno corrisposto in pieno alle nostre richieste chiarendo al di là di ogni ragionevole dubbio che l’esclusione della Bassa Lodigiana dal raggio di influenza di “Arturo” era irragionevole e infondata, nonostante alcune interpretazioni un po’ capziose provenienti dall’Oltrepò.
Questo risultato non sarebbe stato possibile senza il risalto che il «Cittadino» diede a quelle prime richieste e all’impegno di chi venne coinvolto nelle successive azioni: come lodigiani dobbiamo quindi ringraziarti, insieme ai tuoi giornalisti, ed esprimere un plauso al Presidente Felissari per il risultato e a quanti l’hanno coadiuvato. A loro poniamo oggi, come abbiamo
posto prima, un conseguente quesito: i danni di Arturo non vanno a saldo nel 2008 ma durano
da decenni. In altre parole, ferma restando la soddisfazione per l’inserimento della Bassa nel novero dei comuni interessati, dobbiamo ricordare che Arturo è lì dal 1979 ed è quindi da 30 anni che il territorio merita compensazione: da oggi, dobbiamo rivendicare quel che ci spetta per i 30 anni che hanno portato fortune economiche ai nostri dirimpettai emiliani, e qualche raggio gamma ai lodigiani.

È su questo approfondimento di un nuovo e più equilibrato rapporto con Arturo che dovranno
basarsi le relazioni fra territorio della Bassa e gestore dell’impianto.
Ma per ora possiamo ritenerci soddisfatti.
Detto fra noi, ci avrebbe fatto tanto piacere essere ricordati fra i promotori dell’iniziativa ma ben
sappiamo che ognuno deve saper stare al proprio posto. Visto però che fra breve si andrà
ad elezioni, che alcuni fra noi saranno giudicati dai cittadini e che questi si chiedono sempre più
spesso a cosa servono i consiglieri provinciali e comunali, ecco, abbiamo deciso di farcelo da soli
un piccolo complimento.
Una di queste sere ci troveremo, in qualche osteria della Bassa, magari sul Po. Io farò i complimenti a Roberto per la bella iniziativa e lui li farà a me per la tenacia con cui è stata imposta all’agenda politica.
E insieme brinderemo alla Bassa e ai risultati positivi che abbiamo contribuito a portare.

Roberto Tantardini
Consigliere comunale
Caselle Landi

Luca Canova
Consigliere provinciale
Casalpusterlengo

domenica 8 febbraio 2009

Gino Strada: "L'emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa"


Ad oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvatoal Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero cosi' gli individui nella condizione di scegliere fra l'accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazionepresente in Italia nella clandestinita' sanitaria, con grandi rischi per se' e per la collettivita'.
Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure seesercitare la facolta' di denunciare i loro pazienti "irregolari".
Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l'unico modo giusto e civile per fare medicina e' garantire a tutti la miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalita' o status giuridico. Questo e' il modo in cui Emergency ha lavorato, per quindici anni in tredici diversi paesi, curando tre milioni di persone senza distinzioni. Questo e' il modo con cui continuiamo a lavorare, anche in Italia, nel Poliambulatorio per migranti e persone indigenti di Palermo.
Anche di fronte all'incivilta' sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico.
Segnaliamo anche il link del sito www.pimemilano.com per approfondimenti e per la possibilità di aderire alla raccolta di firme promossa da diverse associazioni del settore

sabato 24 gennaio 2009

Emendamento presentato da alcuni Senatori del P.D. per la ripartizione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni che ospitano Centrali


RISORSE FINANZIARIE AI COMUNI VICINI ALLE CENTRALI NUCLEARI:
UN EMENDAMENTO DEI SENATORI PD


Nei giorni scorsi, in risposta a una lettera del Presidente della Provincia Felissari e dei Sindaci di Castelnuovo e Caselle Landi, il Ministro per lo Sviluppo Economico On Scajola ha risposto di “ ritenere di fondamentale importanza l'attuazione di meccanismi equilibrati per l'assegnazione dei contributi destinati alle compensazioni per i territori che ospitano centrali nucleari”.
La risposta del Ministro è importante perchè segnala una disponibilità ad affrontare una questione che, ricordo, era emersa anche in altre Province sedi di centrali nucleari perchè una legge fatta dal Governo Berlusconi nel 2002 attribuiva le risorse compensative per il “decommissioning” solo al Comune sede di centrale nucleare e alla Provincia di appartenenza.
Le dichiarazioni del Ministro, tuttavia, non trovano alcun riscontro nel Disegno di Legge sul “nucleare” (atto Senato 1195) in discussione in Parlamento. Alla Camera il Disegno di legge 1195, sia nella commissione Attività Produttive presieduta dall'On Gibelli, sia in Aula, è stato approvato senza alcuna modifica in tal senso.
Per tali ragioni ed anche per la sollecitazione della Federazione del PD del Lodigiano, i senatori del PD hanno presentato in commissione l'emendamento che vi inviamo per introdurre la modifica normativa necessaria.
Attendiamo ora che il Governo in sede di discussione degli emendamenti in commissione Attività Produttive e in Aula, dia un parere positivo a tale emendamento le cui finalità sono state più volte sollecitate nel Lodigiano dalla Provincia, dai Sindaci dei Comuni interessati oltre che dal consigliere comunale del PD Roberto Tantardini che, su tale questione ha mantenuto nei mesi scorsi una costante iniziativa.
E' utile ricordare che il PD, pur operando per migliorare il Disegno di legge in questione, non condivide la scelta del nucleare fatta dal Governo, che appare idelogica, in controtendenza rispetto alle azioni dei Paesi europei e degli stessi Stati Uniti: Il neo Presidente Obama ha parlato in questi giorni di investimenti rilevanti nell'economia “verde” e non certo di nucleare.
Netta opposizione, inoltre, all'art 14 del Disegno di legge lettera f) che recita “ determinazione delle modalità di esercizio del potere sostitutivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti, secondo quanto previsto dall'art. 120 della Costituzione” che significa che il Governo può nominare un proprio “Commissario” e fare ciò che vuole....
Gianni Piatti

Lodi, 22 Gennaio 2009

Il ministro Scajola alla Provincia: «Soldi ai lodigiani per la centrale»

Da "Il Cittadino" del 21/1/2009
Nuova “apertura” del ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola ai due comuni lodigiani (Castelnuovo e Caselle Landi) finora esclusi dall’elenco dei papabili beneficiari dei circa 20 milioni di euro di indennizzi previsti per la vicinanza con la centrale di Caorso, oggi individuato come deposito di scorie nucleari. Sollecitato dal presidente della Provincia di Lodi, Lino Osvaldo Felissari, e dai sindaci delle due municipalità lodigiane, Scajola ha annunciato un riassetto normativo teso a rendere più equi anche i criteri compensativi, che nel caso di Caorso oggi premierebbero solo enti e comuni piacentini. Concetti in gran parte già espressi in una prima lettera, inviata in estate; ma ugualmente importanti, soprattutto alla luce della “bocciatura” espressa circa due mesi fa dall’Unione province e dall’Anci sull’inclusione tra gli “indennizzabili” dei comuni contermini. «Desidero innanzitutto assicurarle - ha scritto Scajola alla Provincia - che ritengo di fondamentale importanza l’attuazione di meccanismi equilibrati per l’assegnazione dei contributi destinati alle compensazioni per i territori che ospitano le centrali nucleari e gli impianti del ciclo del combustibile nucleare. Gli indirizzi del governo in materia di politica energetica prevedono che, su mia proposta, siano emanati provvedimenti per il riassetto normativo del settore nucleare, ivi compreso l’adeguamento dei criteri per la definizione delle misure compensative derivanti dalla presenza dei depositi temporanei di materiali radioattivi. Sarà mia cura formulare le proposte per i nuovi strumenti normativi, con l’obbiettivo di garantire un trattamento equo dei territori sui quali sono presenti depositi temporanei, tenendo anche in considerazione i suggerimenti provenienti dai responsabili delle amministrazioni locali».Le parole di Scajola hanno galvanizzato Felissari: «È un primo risultato importante dell’azione che abbiamo svolto insieme ai comuni - commenta -. L’obiettivo è sanare una situazione paradossale, dato che Caselle Landi dista dalla centrale di Caorso solo due chilometri e mezzo, distanza inferiore a quella esistente tra la centrale e il centro di Caorso, mentre quello di Castenuovo dista a sua volta solo 4 chilometri. Una situazione iniqua di cui anche il ministro ha preso atto dopo che avevamo denunciato la situazione l’estate scorsa. Ora vanno cambiati i criteri di riparto attualmente vigenti, ponendo rimedio ad una evidente e intollerabile disparità di trattamento».Al. Be.

sabato 17 gennaio 2009

....RISPOSTA A "UN PAESE CADUTO IN LETARGO"

Caro Claudio, ho letto con piacere la tua lettera, e devo dire che condivido pienamente i contenuti.
Sono convinto che fra i cittadini di Caselle ormai ci sia una sorta di rassegnazione in quanto da quest’ultima tornata amministrativa si aspettavano sostanzialmente tre cose: la messa in sicurezza del territorio, una migliore viabilità tramite la riqualificazione della SP 116, ed alcune opere pubbliche di cui si sentiva la necessità a livello comunale.
Dopo cinque anni, e credimi senza nessuno spirito polemico, ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano.
Per quel che riguarda la messa in sicurezza del territorio è di poche settimane fa la mia lettera in cui chiedevo chiarimenti circa i lavori programmati lungo l’asta del Po, la cortese risposta dell’Ing. La Montagna è stata che i lavori salvo imprevisti dovrebbero concludersi nel 2010, sottolineo il condizionale.

Altro punto dolente è la viabilità, come tu sai risalgono ormai a 7/8 anni i fa tavoli di confronto fra amministrazione comunale e Provincia di Lodi, dopo le opportune valutazioni si è individuato nella riqualificazione della SP 116 la soluzione più idonea per migliorare la viabilità a Caselle, di questo dobbiamo darne atto all’ex Sindaco Contardi Gianfranco ed all’ ex Assessore alla viabilità della Provincia Mauro Paganini che insieme al Consigliere Provinciale Pierluigi Bianchi avevano sostenuto la necessità di provvedere a questo deficit strutturale proponendo anche un progetto di massima. Ad oggi le ultime assicurazioni forniteci dal nostro comune amico Bianchi, Assessore alla viabilità delle Provincia di Lodi, sono che a breve si termineranno le procedure per gli espropri e quindi si potrà procedere all’indizione della gara ed all’inizio dei lavori, tutto questo entro aprile/maggio 2009, concediamoli un ulteriore credito di fiducia.

A livello locale, l’attuale amministrazione ha deciso per la riqualificazione parziale dell’ex cinema, trasformandolo in una sala polivalente di cui onestamente i cittadini di Caselle non ne avvertivano la necessità non fosse altro per il fatto che già esiste una sala civica piuttosto capiente che rimane inutilizzata per gran parte dell’anno. Va detto che quest’opera costa ai cittadini circa un miliardo delle vecchie lire tra acquisto e ristrutturazione parziale dell’edificio, e sarà intermente a loro carico, per l’incapacità di presentare un progetto credibile a livello sovracomunale che potesse raccogliere contributi anche da altri enti.
In alternativa le minoranze avevano proposto opere sicuramente più fruibili, per esempio la pista ciclabile lungo la via Garetti in fregio alla SP 116, dove si trovano strutture di pubblica utilità e dove la sezione stradale è particolarmente stretta e tortuosa tale da creare situazioni di pericolo in particolar modo per persone anziane, la tombinatura della roggia di irrigazione che attraversa il centro del paese in via IV Novembre ed infine la riqualificazione del piazzale Marchese Landi e dell’area antistante il centro sportivo comunale la cui praticabilità viene meno ad ogni temporale.

Avremmo voluto anche un intervento diretto dell’amministrazione per incentivare l’edilizia residenziale, ormai ferma da anni … … come vedi le proposte per rilanciare la nostra comunità non mancano serve solo che tutti noi con senso civico e buona volontà ci si impegni a portare a termine i nostri obbiettivi, e sarebbe utile da parte di chi ci rappresenta una maggior determinazione nel difendere i nostri interessi.

Roberto Tantardini
Consigliere Comunale
Caselle Landi

LETTERA A "Il Cittadino" DI UN CASELLESE

UN PAESE CADUTO IN LETARGO

Egregio Direttore, con la massima cortesia sono a chiederle ospitalità presso la sua rubrica per la pubblicazione di una mia semplice opinione.
Sono un cittadino di Caselle Landi e ogni qualvolta sfoglio il vostro giornale (premetto che nonho nulla contro il vostro giornale) specialmente nelle pagine di interesse esclusivo al basso Lodigiano non trovo mai un qualcosa che riguardi il mio paese.
Allora mi sono chiesto: ma questo paese esiste per davvero e fa parte dei comuni del basso lodigiano?
E se la risposta è sì, perché non viene mai citato da nessuna parte?
Penso proprio che non sia un paese fantasma ma sicuramente è un paese caduto da tempo in un letargo profondo e ciò è dovuto ad uno scarso interesse politico amministrativo.
Posso dire (vivendo in paese) che lo stesso quesito se lo sono chiesti e se lo stanno chiedendo tuttora quasi tutti i miei concittadini e che anche loro come me vorrebbero avere delle risposte e precisazioni per ciò che riguarda la situazione corrente e futura di questo paese.
Questa risposta concreta e significativa (possibilmente anche con precisazione di date), la potrei o potremmo avere solamente dai nostri più stretti politici ed in parte anche dalla nostra amministrazione comunale.
A tale proposito vorrei che questa risposta non sia solo di interesse politico ma venga concentrata soprattutto su piani infrastrutturali (sottolineo che noi a confronto di tutti gli altri paesi ne abbiamo veramente bisogno) come per esempio la strada provinciale 116, il tratto Santo Stefano Caselle Landi (alla quale ci risulta gia finanziata da qualche anno e attualmente non ancora a inizio lavori ) oppure la messa in sicurezza del paese, essendo un paese altamente a pericolo di esondazione e comunemente chiamata “diaframmatura arginale”, anche questa risulta gia finanziata ed appaltata ma non ancora a inizio lavori.
Tra i comuni del basso Lodigiano vengono proposte delle buone iniziative come per esempio quella citata sulla vostra rubrica riguardante la sicurezza dei cittadini e titolata “Vigili di sera” dove hanno aderito nove comuni tutti del basso lodigiano, ma il nome del mio paese non è risultato.
Anche su questa semplice e buona iniziativa come tante altre e su tutto quello già scritto nelle righe precedenti ho dedotto che noi come cittadini di Caselle Landi non siamo posizionati nella giusta dimensione (politicamente parlando) per poter competere con i paesi limitrofi i quali sono da anni in fase espansiva per la loro ottima considerazione politica, quindi per potere essere qualificati politicamente come gli altri dobbiamo tutti insieme collaborare per crescere e usare al meglio l’unico elemento strumentale che tutti conosciamo e che è di grande rilevanza politica in caso contrario saremmo sempre considerati la cenerentola del basso Lodigiano.
Sottolineo che arrivati a questo proposito quelli che hanno o avranno la responsabilità di guidare il futuro di questo paese debbano veramente fare una profonda riflessione per poi dare certezze a tutti i cittadini che in questo piccolo territorio si sono fermati hanno investito e sottolineo anche che tutto quello che ho citato finora è un diritto fondamentale di tutti e che quindi i nostri politici e amministratori debbano portarci delle conclusioni reali In questi ultimi mesi si sentono certi mormorii piuttosto sostanziali su piani infrastrutturali da me citati nelle righe precedenti e sapendo che in questa primavera anno 2009 ci saranno le elezioni per noi sia comunali che provinciali a tale proposito mi aspetto (per la crescita o il risveglio dal letargo di questo paese sperando (che non sia troppo tardi) delle prese di posizioni concrete (cioè fatti) e non promesse da elezioni che una volta finite tutto viene dimenticato come è successo finora.
Ringrazio infinitamente per la collaborazione.

mercoledì 31 dicembre 2008

LETTERA ALL'ONOREVOLE BERSANI


Caro Pierluigi,

ti scriviamo dal Circolo del PD di Caselle Landi (LO), un piccolo centro che si trova sulla sponda lodigiana del fiume Po di fronte a Caorso.

Non sappiamo se hai avuto modo e tempo di seguire le nostre istanze riguardanti la questione delle misure compensative relative alla presenza dell’impianto nucleare di Caorso, in due parole tentiamo di ricostruire la vicenda: circa un anno e mezzo fa abbiamo sollevato la questione ritenendo profondamente ingiusto che tali indennizzi fossero totalmente destinati al comune di Caorso e alla Provincia di Piacenza, e che alle comunità Lodigiane direttamente confinanti con Caorso nulla spettasse.

A seguito dei nostri interventi, che hanno avuto un ampio risalto sulla stampa locale, si è mobilitato il Presidente della Provincia di Lodi, On. Osvaldo Fellissari e a seguire i Sindaci delle nostre comunità che improvvisamente “risvegliatisi” da un profondo torpore hanno colto la palla al balzo. Anche l’attuale Ministro On. Scajola in una lettera inviata al presidente della Provincia di Lodi ha riconosciuto l’iniquità della legge n° 368 del 24/12/2003.
Nonostante questi interventi ad oggi non si è ancora risolto il problema, siamo quindi a chiedere un tuo intervento in sede parlamentare per sbloccare la situazione.

Certi del tuo gentile interessamento, aspettando fiduciosi un tuo riscontro, l’occasione ci è gradita per augurarti un 2009 ricco di soddisfazioni soprattutto personali.
PD Caselle Landi

sabato 20 dicembre 2008

I lavori sugli argini si concluderanno nel marzo del 2010

Egregio direttore, con la presente lettera intendo dare risposta alle legittime preoccupazioni espresse nella lettera appena inviataLe dal consigliere comunale Roberto Tantardini di Caselle Landi il 15 dicembre scorso in merito ai lavori che la nostra Agenzia sta eseguendo sulle arginature maestre di Po in territorio lodigiano.Come correttamente scritto nella summenzionata lettera, i lavori di adeguamento del corpo arginale sono stati appaltati a febbraio di quest’anno, dopo che il nostro progetto era stato approvato in sede di Conferenza dei Servizi il 18 luglio dell’anno prima, conferenza alla quale hanno partecipato tutti gli Enti coinvolti, tra cui i Comuni stessi.La fase espropriativa, la cui conclusione è requisito indispensabile per poter dare avvio alle lavorazioni, è in corso e, a tutt’oggi, è in fase di finalizzazione. I decreti espropriativi sono prossimi dall’essere emessi dall’amministrazione.Il cronoprogramma prevede circa 450 giorni di lavoro per dare compiuta l’opera opera che, dato il finanziamento in oggetto (e che ammonta a circa 4 milioni di euro) si limiterà a pane delle arginature ricadenti nei Comuni di Caselle Landi, Guardamiglio, San Rocco al Pone e Santo Stefano Lodigiano. Ragion per cui, salvo imprevisti oggi imprevedibili, l’opera dovrebbe concludersi entro la fine di marzo del 2010.Esprimendo vivo rammarico per il disagio subito dalle cittadinanze dei Comuni menzionati, colgo l’occasione per porgere a Lei, al suo giornale e a tutti i suoi lettori i più cordiali saluti
Il responsabile del procedimento
dott. ing. Gaetano La Montagna Agenzia Interregionale per il fiumo Po - Parma

giovedì 18 dicembre 2008

DOCUMENTO DELL'ASSEMBLEA PROVINCIALE DI LODI

I Componenti dell'Assemblea Provinciale del Partito Democratico della Provincia di Lodi, alla luce dei risultati recenti delle elezioni abruzzesi e dell'estendersi di casi giudiziari che stanno coinvolgendo Amministratori, Dirigenti esponenti locali e nazionali del Partito Democratico esprimono la loro forte preoccupazione che, il protrarsi di questa situazione, rischi di vanificare le premesse di partecipazione e di rinnovamento che hanno motivato l'entusiasmo con cui uomini e donne del nostro territorio hanno partecipato alle fasi fondative di quello che abbiamo definito “Partito Nuovo”.
Non ci sfugge il fatto che siamo fatti oggetto di una campagna mediatica, e non solo, che tende a screditare la funzione di quello che rappresenta la forza di opposizione in grado di esprimere, in prospettiva, una reale alternativa al centro destra. Ma non si può pensare di nascondersi dietro la teoria del complotto, o attribuire le responsabilità al centro destra o ai partiti concorrenti. Sono stati commessi anche errori da parte del gruppo dirigente nazionale, acuiti dai contrasti interni, fortemente evidenziati sia dalla stampa locale che nazionale.
La richiesta della nostra Assemblea Provinciale è che la Direzione Nazionale del 19 Dicembre p.v. segni un effettivo punto di svolta della politica del Partito Democratico sul tema della moralizzazione della vita pubblica, nei confronti del Governo e nei rapporti interni all'opposizione:

1. Moralizzazione della vita pubblica, occorre chiedere con forza che le incheste avviate dalla Magistratura, vengano portate celermente a compimento per definire le responsabilità delle persone implicate. Non può essere lasciato spazio, ed occorre reagire, ad una campagna che assimila centinaia e migliaia di amministratori onesti che dedicano al loro impegno tempo e denaro, a quei pochi che cercano di trarre profitto dal loro ruolo istituzionale;

2. nei confronti del Governo in quanto la indisponibilità al dialogo del Presidente del Consiglio, non può vederci continuamente alla ricerca di spazio su cui confrontarci. E' necessario riprendere una capacità di elaborazione che porti a formulare le nostre proposte prima di tutto sui temi della crisi attuale che colpisce ampi strati di concittadini e imprese, e misurarci in Parlamento, dando il nostro consenso solo a quei provvedimenti che trovano riscontro nelle proposte avanzate;

3. nei rapporti interni all'opposizione per cui occorre ricostruire rapporti anche con le forze che non sono rappresentate in Parlamento, non lasciando ad IdV il ruolo di partito di opposizione nell'opposizione.


L'Assemblea Provinciale di Lodi, chiede che subito dopo il periodo natalizio venga avviata dalla Direzione Nazionale una forte iniziativa di chiarificazione sulla linea politica del Partito Democratico con il coinvolgimento anche dei piccoli territori e la presenza negli stessi dei dirigenti nazionali.
.


I Componenti
della Assemblea Provinciale
della Provincia di Lodi




Lodi, 16 Dicembre 2008

domenica 14 dicembre 2008

UN "PO" DI MANCATE PROMESSE

Le ultime due piene storiche del fiume Po (1994, 2000) hanno lasciato il segno e ancora oggi migliaia di Lodigiani rivivono ad ogni rilevante evento meteorologico le ansie e le preoccupazioni di quegli autunni. Le nostre comunità sono inserite all´interno di una delle regioni più produttive, più densamente abitate e più strutturate d´Europa, nonostante questo ad oggi non abbiamo ancora visto mantenute quelle promesse di messa in sicurezza dei nostri territori che sono fondamentali per ridare tranquillità a chi in questi territori abita, lavora ed ha investito.
Ricordo che già all´indomani dell'ultima piena abbiamo assistito alla "sfilata" di Ministri, rappresentanti politici di tutti i colori e personalità varie che a gran voce promettevano interventi immediati di messa in sicurezza delle comunità coinvolte, con il passare del tempo problemi di natura finanziaria, tecnica e perché no anche di volontà politica hanno fatto si che dopo otto anni dall'ultima piena non si sia ancora fatto quanto promesso.A chiunque dotato di un minimo di buon senso e del famoso pragmatismo lombardo sembrano tempi decisamente inadeguati, se a questo sommiamo che ai cittadini non vengono fornite informazioni da parte degli enti preposti in quanto difficilmente raggiungibili è chiaro che questo alimenta disagio e preoccupazione.
A dire il vero, dopo un'infinità di studi e di progetti, finalmente nel febbraio 2008 sono stati aggiudicati i lavori attraverso una gara bandita dall' Agenzia Interregionale Per il Fiume Po - AIPO, per un importo a base d'asta di circa 3.500.000 Euro, tale gara è stata aggiudicata e la cronologia dei lavori prevedeva, per esempio a Caselle Landi dove sono necessari lavori di diaframmatura, l'inizio delle attività nel novembre 2008.Ad oggi nonostante l'impresa sia stata individuata ed i tempi previsti, non si ha il minimo accenno di inizio delle attività, in più sembra che non siano ancora iniziate le procedure di esproprio delle aree interessate, ponendo una seria incognita sia sulla tempistica che sulla portata finanziaria che naturalmente è destinata a lievitare con il passare del tempo.
Davvero non vorrei che fra un po' qualcuno ci venga a dire che i soldi non sono sufficienti e necessariamente si deve rinunciare ad una parte dei lavori previsti, perché la messa in sicurezza del territorio è un diritto fondamentale senza la quale non hanno senso politiche di valorizzazione e di conservazione, per questo propongo che si assumano le iniziative necessarie affinché a tutela delle nostre comunità ci sia certezza dei tempi e garanzia della realizzazione delle opere previste.
Roberto Tantardini
Consigliere Comunale di Caselle Landi

lunedì 10 novembre 2008

LE BUGIE DI BERLUSCONI SULLA SCUOLA

PREMESSA
Il Governo e il centrodestra continuano a fare disinformazione e confusione sui provvedimenti legislativi inerenti la scuola e l’università che sono stati finora approvati. In tal senso, il Governo ha promosso e favorito la circolazione di informazioni e dati fuorvianti rispetto alla realtà dei fatti. L’obiettivo principale dei provvedimenti, infatti, è quello di occultare i tagli pesantissimi e indiscriminati che si abbatteranno sulla scuola pubblica nel prossimo triennio. Tagli contro cui abbiamo condotto una durissima battaglia di opposizione in Parlamento e che sono contestati in tutto il Paese da uno straordinario movimento di massa composto da genitori, insegnanti, studenti, docenti universitari, dalle organizzazioni sindacali, dalle Regioni e dagli Enti Locali. Fallita, dunque, la campagna mediatica basata esclusivamente sugli spot, da un lato si continuano a raccontare bugie colossali (vedi il dossier di Berlusconi sulle presunte bugie della sinistra) e dall’altra, si tenta di alzare un polverone per non dare conto con chiarezza agli italiani delle gravi scelte fatte. Scelte che minano le fondamenta dell’istruzione pubblica, sia scolastica che universitaria, del nostro Paese.
In primo luogo, appare fondamentale sapere che le norme contestate sono contenute in tre decreti legge.
1. Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella Legge 6 agosto 2008 n.133 (manovra economica estiva).
Per la scuola sono stati previsti, per il prossimo triennio, tagli per circa 8 miliardi di euro e per circa 132.000 posti di lavoro. Inoltre, è stato previsto un piano programmatico e una serie di regolamenti finalizzati ad attuare i tagli stessi.
Per l’Università sono previsti, a partire dal 2010, tagli per 1 miliardo e 400 milioni di euro, il blocco del turn over (potrà essere assunto solo un giovane docente ogni cinque professori che vanno via dalle Università e se si considerano anche i tagli all’ FFO -il Fondo per il Finanziamento Ordinario delle Università che costituisce la principale fonte di entrata per le Università statali- potrà essere sostituito un solo docente su circa otto) e la trasformazione delle Università in Fondazioni (possibile ma non obbligatoria.
2. Decreto legge 1° settembre 2008, n. 137 (decreto Gelmini) convertito nella Legge 30 ottobre 2008, n. 169
Il decreto, all’articolo 4, prevede l’istituzione del maestro unico e l’orario settimanale a 24 ore nella scuola primaria (o elementare). Negli altri articoli si stabilisce, inoltre, il ritorno al voto in condotta nella scuola media (nella scuola superiore c’è già) e si prevede che tale voto faccia media ai fini dell’esito finale dell’anno scolastico; il ritorno al voto numerico nella scuola elementare e nella scuola media (nella scuola superiore c’è già); l’introduzione della sperimentazione di “Cittadinanza e Costituzione” (la cosiddetta educazione civica) senza però prevedere un monte ore dedicato né risorse per i sussidi didattici. E’emblematica, poi, la vicenda del grembiule di cui tanto la Ministra tanto ha parlato sugli organi di stampa. Infatti, in relazione a questo provvedimento, non è arrivata alcuna comunicazione scritta alle scuole.
3. Decreto Legge del 7 ottobre 2008, n. 154 recante "Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali".
Nel decreto è stato inserito un articolo che prevede il commissariamento delle Regioni che non approvino il piano di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche entro il 30 novembre. Tutte le Regioni (sia quelle governate dal centrosinistra che dal centrodestra) hanno chiesto al Governo di ritirare questa norma e hanno bloccato i lavori della conferenza unificata che, per questo motivo, non ha ancora espresso il parere sul piano programmatico attuativo del decreto 112.





CONTRODOSSIER

In riferimento al dossier distribuito nel corso della conferenza stampa del 22 ottobre 2008 sulle presunte bugie della sinistra in merito alla scuola, il Partito Democratico ha replicato con un controdossier, intitolato “Tutte le bugie del premier sulla scuola” in cui, punto su punto, vengono smontate le considerazioni espresse dal Presidente del Consiglio Berlusconi e dalla Ministra Gelmini.


TAGLI
Berlusconi ha dichiarato che non è vero che siano stati disposti tagli alla scuola. Berlusconi è un bugiardo. Infatti, con la manovra finanziaria approvata questa estate (DL n° 112/08 convertito in Legge n° 133/08) viene previsto per i prossimi tre anni un taglio di circa 8 mld sulle spese per l’istruzione (7, 832 mld) e di circa 132.000 posti negli organici del personale (87.400 insegnanti e 44.500 personale ATA).
Ma non basta! Con la legge finanziaria attualmente in discussione alla Camera, infatti, sono stati predisposti ulteriori tagli. Ad esempio, sono stati tagliati 50 milioni sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e 22,8 milioni sul Fondo per l’Edilizia scolastica.

TEMPO PIENO
Berlusconi promette l’incremento del tempo pieno. Berlusconi è un bugiardo! Infatti, sia nel Decreto Gelmini che nel Piano Programmatico sparisce la dizione “tempo pieno”.
Infatti, il decreto Gelmini afferma “che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.”
Il decreto prevede, inoltre, che si tenga anche “conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo scuola.”
Nel Piano programmatico inviato dal Governo al Parlamento, alla pagina 7, è scritto che “nella scuola primaria va privilegiata l’attivazione di classi affidate ad un unico docente (…)” e che “ resta aperta la possibilità di una più ampia articolazione del tempo scuola, tenuto conto della domanda delle famiglie e della dotazione organica assegnata alla scuole” e ancora che le opzioni possibili sono tra 27 ore, 30 ore e una “estensione delle ore di lezione fino a un massimo di 10 ore settimanali comprensive della mensa”.
E’ evidente che, in tal modo, viene prefigurato una sorta di doposcuola che è cosa ben diversa dal tempo pieno didattico (come, per altro, lo stesso Berlusconi ha dichiarato alla stampa).
Comunque sia, l’eventuale “aumento” è subordinato non solo alla richiesta delle famiglie ma anche alla dotazione dell’organico del personale che verrà attribuito alle scuole.
A tal proposito occorre ricordare i tagli all’organico del personale insegnante per la scuola primaria previsti dal piano. Ad esempio i tagli riferiti al prossimo anno scolastico sono di 10.000 unità a cui si aggiungono i 4.000 posti in meno di insegnanti specialisti della lingua inglese.
Come si potrà conciliare la scelta delle famiglie per il cosiddetto tempo pieno con i tagli agli organici?
E’ del tutto evidente che per attuare i tagli si dovrà imporre a tutte le famiglie le classi con 24 ore settimanali con il maestro unico (quindi, in concreto, niente più scelta fra 24, 27, 30, 40 ore settimanali).
Il governo sostiene che con l’introduzione del maestro unico e l’eliminazione delle compresenze si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
In realtà, con la generalizzazione del maestro unico e l’eliminazione delle compresenze, verrà smantellata la scuola dei moduli e in particolare il modello a trenta ore.
Berlusconi promette l’aumento di 5.750 classi con il tempo pieno. Tuttavia, anche in questo caso, Berlusconi non sembra avere chiari i numeri. Infatti, i dati complessivi delle classi (5.750) e degli alunni (82.950) in più che passeranno al tempo pieno nel quinquennio, destano non poche perplessità. Non hanno, infatti, alcun riscontro nella tabella di dettaglio che il Governo ha distribuito con il dossier, e del resto corrisponderebbero a un incremento del tempo pieno del 17%, ben inferiore a quel 50% annunciato ripetutamente dalla Gelmini e da Berlusconi.

NUMERO DEGLI ALUNNI
Dice Berlusconi che gli alunni saranno in media 18 per classe, al massimo 26. Nell’unica bozza di Regolamento che circola si dicono cose ben diverse: si aumentano i parametri minimi e massimi: 30 per le scuole medie superiori e 29 per le scuole medie inferiori, con un incremento fino al 10%. Questo significa arrivare anche a 33 alunni per classe.

MAESTRO UNICO
Sul maestro unico il Presidente del Consiglio dice una colossale bugia affermando che si tratta di un maestro prevalente!
Nel decreto legge, articolo 4 primo comma, e letteralmente scritto “che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di 24 ore settimanali”. Non basta certo una battuta detta in una conferenza stampa da Berlusconi per modificare una legge e trasformare “l’insegnante unico” in “maestro prevalente”. Non esiste, infatti, un maestro prevalente come erroneamente sostenuto dal Presidente del Consiglio, come non esistono gli insegnanti di educazione fisica e di informatica. Inoltre, quando l’insegnate di classe non è lo stesso che fa anche l’insegnamento di religione cattolica e di inglese, questi insegnamenti sono affidati sempre entro l’orario delle 24 ore settimanali, a degli specialisti. Come si concilia questo modello per gli specialisti di inglese per cui il piano prevede nel triennio l’estinzione del corrispondente organico?

LINGUA INGLESE
Il maestro unico dovrà insegnare anche l’inglese poiché nel Piano programmatico (a pagina 19) viene previsto il taglio di 11.200 posti (4.000 già dal prossimo anno) di insegnanti specializzati in lingua Inglese. E viene previsto che con un corso di sole 150/200 ore il maestro unico dovrà specializzarsi anche in Inglese.

RAZIONALIZZAZIONE DEL PERSONALE
Qui si tocca il massimo della spudoratezza giocando con le parole e con la condizione di vita delle persone: “falsi gli 87.400 licenziamenti di insegnanti” dice Berlusconi. Sono purtroppo veri i licenziamenti di 87.400 insegnanti che lavorano da anni, ogni anno, con incarichi annuali nella scuola. Essendo “precari” non vengono “licenziati”: vengono soppressi definitivamente i loro posti di lavoro e, dunque, i loro stipendi. A questi 87.400 si aggiunge la mancata assunzione dei 75.000 precari già previsti nel piano del governo Prodi con copertura finanziaria e i 44.500 posti di lavoro tagliati del personale ATA.
Il Presidente del Consiglio e il Ministro non sanno neanche quanti dipendenti hanno! Nella conferenza stampa hanno affermato che nella scuola ci sono 1.350.000 dipendenti “e sono troppi”. Dai dati della Ragioneria Generale dello Stato si ricava che i dipendenti nell’anno 2006 erano 1.143.164, scesi nel 2007 a 1.133.000. (dati consultabili sul sito della Ragioneria)
Non è vero neanche che in Italia il Rapporto docente/alunni è 1 ogni 9. Nella pubblicazione “la scuola in cifre” dello stesso Ministero dell’Istruzione nella tabella 1.3.3 a pag 23 (pubblicata a settembre 2008) il rapporto è 1 ogni 11,1.

SCUOLE DI MONTAGNA
Berlusconi dice che “nessuna scuola sarà chiusa”: falso!
Le scuole piccole e con meno di 50 alunni non sono solo quelle di montagna. Il piano programmatico, a pagina 10, prevede il superamento delle scuole con meno di 50 alunni “a cominciare dai territori non ubicati nelle comunità montane o nelle piccole isole”
Nel Piano programmatico, dunque, viene esplicitamente detto che chiuderanno le scuole sotto i 50 alunni. Sono 1083 i Comuni interessati, così ripartiti: 181 con scuole fino a 15 alunni; 184 fino a 20 alunni; 718 fino a 50 alunni.
A queste scuole, inoltre, vanno aggiunte ulteriori 3000 scuole a rischio chiusura perché sotto i 50 alunni: 130 scuole elementari e medie presso gli istituti ospedalieri; 7 annesse a istituti d’arte; 7 annesse a convitto, 4 a Conservatori, 3 per ciechi, 2 per sordomuti. Ci sono inoltre 522 scuole secondarie di secondo grado (346 sono serali e 55 carcerarie).

SPESA PER IL PERSONALE
Il presidente del Consiglio e il ministro continuano a dire che il 97% della spesa pubblica della scuola serve a pagare gli stipendi di chi ci lavora. Questi dati non vengono smentiti solo dal Pd ma anche dall’Ocse nella pubblicazione “Education at a Glance, 2007”. Infatti, i dati della spesa corrente per il personale, raffrontati con quelli di altri Paesi, risultano questi:
Italia 80,7
Francia 80,7
Germania 85,1
Gran Bretagna 69,7
Media Ocse: 80,1
Di conseguenza l’Italia risulta allineata alla media Ocse ed ha una spesa per gli stipendi inferiore a quella della Germania.

sabato 18 ottobre 2008

IL RITORNO DEL NUCLEARE IN ITALIA

E' cronaca di questi giorni la questione legata al ritorno del nucleare in Italia e nello specifico un nuovo impianto nel comune di Caorso.
Noi abitanti della bassa abbiamo vissuto in prima persona l’incubo di “Arturo”, dalle finestre delle nostre case si poteva scorgere la cupola inquietante del reattore, consideravamo questa un’esperienza ormai chiusa e le nostre preoccupazioni erano concentrate solo sugli indennizzi che giustamente riteniamo dovuti alle comunità lodigiane per l’irraggiamento subito, e invece no!
Ci preme innanzitutto fare un’analisi oggettiva del territorio in cui l’impianto potrebbe sorgere (stando alle dichiarazioni del leader della Lega di utilizzare i vecchi siti), si tratta di una pianura fra le più fertili al mondo, ricca di acqua, di biodiversità e densamente popolata, insomma una porzione importante della cosiddetta Padania, in cui negli anni si stanno moltiplicando gli sforzi a tutti i livelli per valorizzarne e tutelarne le specificità tra cui le eccellenze nel campo della filiera agroalimentare riconosciute in tutto il mondo.

Cosa mai ne sarebbe di tutto questo nella malaugurata ipotesi di una fuga di materiale radioattivo ? Quali sarebbero le ripercussioni sulla nostra realtà produttiva e sociale ?
Quale territorio lasceremmo ai nostri figli e ai nostri nipoti ?

Qualcuno può obbiettare che si tratta di luoghi comuni e che i sistemi di sicurezza odierni hanno raggiunto livelli di affidabilità tali da scongiurare tali evenienze, eppure anche negli ultimi mesi diversi incidenti ad impianti nucleari giudicati affidabili hanno riversato nell’ambiente sostanze radioattive seppure in quantità limitate (per quanto c’è consentito sapere).

E’ un dato di fatto che negli ultimi anni dopo il boom degli anni settanta la costruzione di nuove centrali ha subito un drastico calo, ci chiediamo il perché di questo fenomeno e inoltre, da quello che si apprende dalla stampa l’unico impianto in costruzione di nuova generazione sta drenando risorse impensabili e creando problemi tecnici di non facile soluzione, e poi siamo proprio sicuri che l'energia nucleare sia economicamente vantaggiosa ?

Ci piacerebbe sapere quanto costerà un KW di energia che potrebbe venire prodotta in una nuova centrale a Caorso considerando i costi di costruzione, di funzionamento e di smaltimento.

Alla luce di questi ragionamenti siamo convinti che il Consigliere Regionale Gianfranco Concordati abbia fatto bene a sollevare la questione in Regione e a nostra volta intendiamo chiedere all'Onorevole Gibelli che ricopre un importante incarico a livello governativo di esprimersi con chiarezza sulla possibilità di riaprire Caorso, crediamo che non ci sia bisogno che vengano stabiliti criteri oggettivi per la scelta dei siti, riteniamo invece che con il buon senso e l'attaccamento alla nostro territorio che di ferite ne ha già subite fin troppe si possano prendere posizioni chiare. Del resto la Lega lodigiana di cui l'Onorevole Gibelli è un autorevole esponente si è sempre schierata a volte anche in modo strumentale a difesa del territorio, come mai sulla questione del nucleare a Caorso ha deciso di non proferir parola?
Serve un'azione coordinata di tutte le parti politiche, economiche e sociali affinché si possa scongiurare la sciagurata ipotesi di riavere una angosciosa presenza fuori dai cortili delle nostre case.



PD Caselle Landi

martedì 14 ottobre 2008

CENTRALE E' NECESSARIO UN CONFRONTO

Lettera a "Il Cittadino" di Alessandro Manfredi


Gentile Direttore,
sono rimasto francamente allibito leggendo, su Il Cittadino del 13 ottobre, l'intervento della Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Lombardia dal titolo “Centrali, è necessario un confronto” e mi sono domandato se la Presidente è esponente della stessa maggioranza che in Regione sostiene la Giunta, un organismo che, non più tardi dello scorso anno, sulle colonne del suo stesso giornale, per bocca della sua Vicepresidente, era venuta a spiegarci che non si poteva tornare indietro rispetto alla decisione assunta con il Piano Energetico Regionale, che prevedeva la realizzazione di una nuova centrale nel nostro territorio, perchè si trattava di una esigenza vitale della Lombardia. Faccio riferimento all'intervento di Margherita Peroni perchè, devo dirlo francamente, quando qualche giorno fa ho letto la dichiarazione di Roberto Formigoni in merito al fatto che: “la situazione della Regione Lombardia sembra tale da non richiedere la costruzione di nuove centrali per la produzione di energia elettrica” l'ho considerata una vera e propria presa in giro per il territorio della nostra Provincia (da noi si dice chiudere la porta quando i buoi sono oramai scappati) e mi sono chiesto a quale livello di arroganza può essere arrivato questo uomo per fare una affermazione del genere dopo che per anni ha rifiutato sistematicamente l'apertura di un confronto su un tema che, da tutte le forze politiche del nostro territorio, è stato considerato vitale, prima di tutto per i riflessi sull'ambiente e le condizioni di salute dei suoi abitanti. Almeno, ci spiegasse cosa è cambiato delle ragioni di quel piano energetico che, lo ricordo, si era esercitato a distinguere il territorio regionale in tre fasce, quella montana, quella metropolitana e quella di pianura a seconda della maggiore o minore capacità di insediamento di queste strutture, invece di limitarsi ad una laconica dichiarazione buttata li, aspettandosi, casomai, anche degli applausi.
Ora la Presidente della Commissione Consiliare esprime la convinzione che sia necessario “l'avvio di un confronto serio che consenta di migliorare l'utilizzo delle centrali in funzione”: ben venga questa disponibilità anche se per noi del tutto insufficiente a questo punto. Più utile un atteggiamento di questo genere può essere per capire il ruolo che la Regione Lombardia, motore dell'Europa, intende giocare in merito alle nuove scelte che si stanno prefigurando a livello nazionale, con il recupero del nucleare che, così come si sta compiendo, può essere foriera di nuovi guasti per il nostro territorio, e non solo. Domando al Presidente della Giunta Regionale ed al Presidente della Commissione: che ruolo intende svolgere la Regione Lombardia in merito al fatto che, viene continuamente riportato sulla stampa, il primo intervento sul terreno del nucleare sarebbe la riattivazione di Caorso, una centrale che non è di quinta generazione, in quanto ferma da molti anni, che si trova in Provincia di Piacenza, ma subito a ridosso del territorio della Lombardia (i Comuni limitrofi si chiamano Castelnuovo Bocca d'Adda, Caselle Landi, Meleti ecc.)?Oggi è questo il terreno su cui chi “accusa genericamente la Regione Lombardia di essere a favore di nuovi impianti” difficilmente può cambiare opinione, ma almeno gli può permettere di capire quanto la Lombardia pesi nei confronti del Governo nazionale.

Alessandro Manfredi
Partito Democratico della Provincia di Lodi