La Finanziaria 2008 apre uno spiraglio per i comuni lodigiani vicini alla centrale nucleare di Caorso. L’ultima legge di bilancio del governo Prodi modifica infatti le norme sulle “misure compensative” previste per i siti che ospitano centrali nucleari o depositi di scorie: anche Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda potrebbero dunque ricevere i rimborsi economici finora destinati ai comuni piacentini. Al centro del contendere c’è l’articolo 2 comma 560 della Finanziaria, che cambia la disciplina sulle “compensazioni” previste dal Decreto legge 314 del 2003. Secondo il presidente della Provincia di Lodi, Osvaldo Felissari, ci sono dunque le condizioni per far arrivare anche nel Lodigiano i soldi di “Arturo”. Felissari spiega che con la Finanziaria 2008 «è stato affermato il principio secondo cui laddove sono allocati rifiuti radioattivi, il contributo finanziario a compensazione dell’impatto territoriale viene esteso ai comuni confinanti in un raggio massimo di 10 chilometri, anche se situati in province diverse da quella in cui sono stoccate le scorie. È un importante elemento di novità - aggiunge il presidente della Provincia - che dovrà essere approfondito nei prossimi giorni anche con la Provincia di Piacenza, con la quale peraltro intratteniamo un rapporto di proficua collaborazione sulle questioni di interesse comune». Come detto, i comuni lodigiani interessati dalle modifiche alla normativa sono Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda, che di fatto sono confinanti con Caorso. L’abitato di Caselle Landi dista infatti dalla centrale piacentina solo 2 chilometri e mezzo, una distanza inferiore a quella esistente tra l’impianto nucleare e il centro di Caorso. Castelnuovo Bocca d’Adda, a sua volta, dista 4 chilometri dal reattore nucleare. Distanze minime dunque, che hanno “alimentato” le richieste di rimborso dei piccoli comuni della Bassa, indisponibili a restare a bocca asciutta e, al contrario, desiderosi di ricevere almeno una piccola fetta della grande torta delle “compensazioni”. Una torta che si preannuncia appetibile, visto che per il solo triennio 2004-2006 sono previsti rimborsi per 20 milioni di euro, di cui metà da girare al comune di Caorso e i restanti destinati alla provincia di Piacenza. Il presidente provinciale Felissari, nell’agosto 2007, aveva scritto al ministro dell’Ambiente per chiedere di «sanare l’iniqua ripartizione dei fondi destinati agli enti locali sede di depositi di scorie nucleari come Caorso, per il quale gli enti locali piacentini riceveranno sostanziosi contributi statali mentre i comuni di Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda, vicinissimi al deposito, rischiano appunto di restare a bocca asciutta». «A questo punto - conclude Felissari - sulla base del principio enunciato nella Finanziaria è ragionevole riprendere un dialogo e un confronto fiduciosi di ottenere una rinnovata attenzione».
Lorenzo Rinaldi