IL CIRCOLO DI CASELLE LANDI

Il Circolo del PD di Caselle Landi nasce da quella che era la sezione dei DS di Caselle Landi, quest'ultima intitolata ad Antonio Gramsci è stata fondata nel 1975 da un gruppo di compagni precedentemente iscritti alla sezione di Codogno, il primo segretario Contardi Giuseppe poteva contare su circa 20 iscritti che si sono resi immediatamente disponibili per organizzare la prima Festa dell'Unità. Se consideriamo il contesto storico e culturale di Caselle Landi dove attualmente il centro destra raccoglie percentuali di consenso attorno al 70% possiamo renderci conto delle difficoltà incontrate nel coinvolgere le persone nella vita politica, nonostante questo nel 1980 una coalizione di centro-sinistra per la prima volta nel dopo guerra ha vinto le amministrative governando per 5 anni la nostra comunità, lasciando un segno positivo che ancora oggi la fa ricordare come una delle migliori amministrazioni del dopo guerra. Vicende più personali che politiche non hanno più permesso di ripetere questo tipo di esperienza escludendoci per 10 anni dalla vita amministrativa del paese, dal 1995 siamo ancora presenti in amministrazione con un gruppo consigliare di opposizione che si riconosce nel centro sinistra.Dal 1990 per ragioni legate al rispetto delle nuove normative in materia di impiantistica e per un calo delle persone disponibili non è stato più possibile organizzare la tradizionale Festa dell'Unità, comunque tra alti e bassi la sezione di Caselle Landi è sempre stata attiva apportando il proprio contributo alla vita sociale e politica del paese; ad oggi nella bassa lodigiana la nostra sezione rimane con quella di Maleo l'unica unità di base attiva. I tempi cambiano e certe dinamiche sociali e politiche sono da ritenetsi non al passo con i tempi, la maggior parte degli iscritti hanno deciso di confluire nel Partito Democratico facendosi comunque portatori di quei valori che hanno caratterizzato la vita politica italiana e che riteniamo siano alla base di una società equa e a misura d'uomo.

lunedì 17 dicembre 2007

LETTERA AL PRESIDENTE DELL'ANCI LOMBARDIA

Caro Lorenzo,ti invio questa lettera in funzione del ruolo di Presidente dell’ANCI Lombardia che ricopri.Sicuramente avrai seguito le vicende legate alla ripartizione dei fondi previsti dalla legge n° 368 del 24/12/2003 inerente le misure compensative per i comuni ospitanti impianti e depositi di materiale radioattivo. A causa di una legge male articolata tali fondi spettano in via esclusiva al comune sede dell’impianto e alla provincia cui il comune appartiene, pertanto in modo profondamente ingiusto restano esclusi da tali finanziamenti i comuni di Caselle Landi e di Castelnuovo Bocca d’Adda i cui territori si trovano a circa 2,5 e 4 Km dall’impianto e ne beneficeranno invece comuni che si trovano in provincia di Piacenza ma dislocati a distanze ben maggiori, la cifra di cui stiamo parlando, sbloccata da una delibera del CIPE, è di circa 20 milioni di euro e verrà ripartita in parti uguali tra il comune di Caorso e la provincia di Piacenza.Nel mese di luglio ho sollevato la questione con una lettera al cittadino a cui sono seguite dichiarazioni dei Sindaci delle 2 comunità interessate e una chiara dimostrazione di interesse e di impegno sia da parte di Osvaldo che di Gianni.La questione ha sollevato un dibattito e prese di posizione tra cui quella del Sindaco di Caorso che in veste di Presidente ANCI dei comuni ospitanti impianti nucleari si è reso disponibile a sostenere le nostre richieste nelle opportune sedi, nello specifico parlava di un incontro che si è tenuto il 20 Novembre a Roma in sede ANCI.Ti chiedo quindi di sostenere le iniziative intraprese sia da Osvaldo che da Gianni e di farti carico delle nostre istanze rappresentandole in sede ANCI affinché si trovi una soluzione che tenga conto dei disagi e dei rischi che hanno corso e corrono tutt’ora le comunità di Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda.Certo che farai un del tuo meglio l’occasione mi è gradita per augurarti buon lavoro e salutarti cordialmente.

Roberto Tantardini
Consigliere Comunale di Caselle Landi

Luca Canova "Le emissioni di Caorso non rispettano i confini amministrativi"

La centrale di Caorso è stata oggetto di analisi, pareri e contestazioni fra il 1977 e il 1986. Una delle maggiori perplessita’ riguardava la sua localizzazione in prossimita’ di aree densamente abitate e l’enorme numero di abitanti che avrebbe dovuto abbandonare Emilia e Lombardia in caso di incidente. Ricordo che i piani di evacuazione, tristemente noti negli anni ’80, coinvolgevano l’intera bassa lodigiana nel programma di evacuazione in caso di incidente grave, fino a lambire i confini dei maggiori centri abitati.Ora, questa è la miglior dimostrazione del fatto che il fall out della centrale, fosse esso dovuto a un incidente durante il funzionamento o a incidente ai depositi di scorie tuttora presenti, non riconosce alcun confine amministrativo ma si espande su buona parte della bassa pianura lodigiana e piacentina in maniera, come dire, “bipartisan”.Si dovrebbe percio' ritenere che i fondi e i rimborsi seguano lo stesso percorso, mentre curiosamente si concentrano su un solo lato del Po; uno strano caso di fall out che, piu’ che con le leggi della fisica, è spiegabile con il mancato raccordo fra amministrazioni comunali e sovracomunali.Ora si vocifera che accordi di programma potrebbero regolare la materia, ma sembra assai improbabile che i fondi che ricadono attualmente sull’Emilia vengano distribuiti anche sulla nostra Bassa.Eppure il Basso Lodigiano ha subito gli stessi problemi, ospitato gli stessi elettrodotti, attinto alla stessa acqua dei nostri amici di oltre Po.Riconosciuta l'oggettiva ingiustizia di questa situazione, e seguendo le iniziative dei nostri rappresentanti in Regione e al Governo, credo sia encomiabile l’impegno di alcuni consiglieri della Bassa Lodigiana, in particolare di Caselle Landi, per ottenere un giusto riconoscimento per tutto il territorio della Bassa.Faro' quanto mi è possibile per appoggiare questa scelta legittima e profondamente giusta, iniziando a chiedere un aggiornamento dello stato delle conoscenze con una interrogazione in Consiglio Provinciale e proseguendo con iniziative che coinvolgano comuni e Ministero competente.

Cordialmente
Luca Canova
Partito Democratico
Consiglio Provinciale di Lodi

RISPOSTA DEL SINDACO DI CAORSO ALLA LETTERA APERTA

In intendo puntualizzare di non aver mai espresso in alcuna sede l’affermazione attribuitami, bensì , di aver sempre sostenuto che la Legge 368/2003, legge dello Stato, prevede misure di compensazione territoriale , fino al definitivo smantellamento degli impianti, a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare, e, di aver , a nome del Coordinamento dei Sindaci con servitù nucleari , intrapreso una forte azione per pervenire all’applicazione della legge e per ottenere l’assegnazione dei benefici previsti.Riconosco certamente il sostegno , assicurato in passato, dai Comuni di Caselle Landi , Castelnuovo Bocca d’Adda e dalla Provincia di Lodi , ma è indispensabile proseguire la strada con impegno, umiltà e spirito di collaborazione senza più cercare di allontanare le problematiche. Occorre molta sinergia e senso di responsabilità da parte di tutti e un costante impegno a garanzia che tutte le attività di decommissioming si possano svolgere, attraverso il coordinamento dei vari Enti preposti, in condizioni di massima sicurezza, e attraverso la necessaria, completa e periodica informazione per la popolazione residente nelle aree interessate dai predetti impianti, mediante adeguati programmi di comunicazione.In qualità di Presidente della Consulta Anci Comuni sedi di Servitù Nucleari , intendo informare che, in occasione dell’incontro che si terrà a Roma presso la sede Anci nella mattinata del 20.11.2007 , sarà formulata una richiesta agli organi competenti affinché vengano previste risorse finanziarie aggiuntive destinate ai comuni limitrofi ai territori sedi di impianti nucleari , da utilizzare per programmi e interventi qualificati in ambito ambientale e socio economico. Confermo tutta la disponibilità e la volontà di coinvolgere tutte le amministrazioni dei comuni limitrofi affinché ,attraverso azioni coordinate e mirate, possano far emergere le specifiche problematiche e le particolari esigenze dei propri territori e che, a ragione, dopo vent’anni dal referendum del 1987, ritengono doveroso ottenere un giusto riconoscimento per i danni subiti in relazione alla presenza di un impianto nucleare.

IL SINDACO
Fabio Callori

LETTERA APERTA AL SINDACO DI CAORSO

Egregio Signor Sindaco,

in merito all’affermazione a lei attribuita e riportata su “Il Cittadino” del 08/11/2007 in cui si riferiva ai paesi della bassa lodigiana dicendo “Dov’erano, questi ultimi, quando bisognava farsi sentire ? Troppo comodo salire sul treno adesso, si mettano pure in coda” vorrei ricordarle che le comunità di Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda nonché la provincia di Lodi hanno sempre sostenuto tutte le iniziative proposte dall’amministrazione comunale di Caorso in merito allo smantellamento dell’impianto nucleare anche quando non si parlava assolutamente di contributi.Le faccio presente che i Consigli Comunali dei paesi della bassa hanno votato ordini del giorno in cui si chiedeva lo smantellamento dell’impianto, inoltre erano presenti insieme alle locali associazioni di volontariato alla marcia organizzata dal Comune di Caorso sempre sullo stesso tema, alla luce di quanto sopra mi sembrano alquanto ingenerose le affermazioni a lei attribuite.Probabilmente negli ultimi mesi da parte delle amministrazioni della bassa lodigiana c’è stata poca attenzione nel seguire gli sviluppi della vicenda e solo dopo il mio appello pubblicato su Il Cittadino nel luglio scorso i Sindaci hanno agito con la determinazione dovuta.Il vero problema sono i disagi a cui sono stati sottoposti anche i cittadini delle nostre comunità dall’entrata in funzione dell’impianto senza che questi venissero mai riconosciuti.Le sembra giusto, Signor Sindaco che a causa di una legge male articolata che tiene conto solo dei confini amministrativi ignorando il territorio nel suo complesso i comuni di Caselle Landi e Castelnuovo che distano rispettivamente 2,5 e 4 Km dall’impianto in questione non beneficino neppure in minima parte delle misure compensative previste e magari altri comuni posti a distanze ben più significative, senza aver mai subito alcun tipo di disagio, godano di questi contributi solo perché si trovano in Provincia di Piacenza?
Cordialmente
Roberto Tantardini
Consigliere Comunale di Caselle Landi

CAORSO NON DARA' UN EURO AL LODIGIANO

Di seguito riportiamo un articolo pubblicato su "Il Cittadino" dell 8/11/2007
Doccia fredda sulla Bassa: Caorso ci vede come degli opportunisti. È rimbalzata addirittura sull’agenzia Ansa la dichiarazione con la quale Fabio Callori, 44 anni, sindaco del “paese nucleare”, ha escluso la divisione della torta da 10 milioni di euro con i comuni del Lodigiano e del Cremonese. «Dov’erano, questi ultimi, quando bisognava farsi sentire? Troppo comodo salire sul treno adesso, si mettano pure in coda». Affermazioni che non lasciano spazio a dubbi, ma che Callori rinfranca ulteriormente: «Capisco le ragioni dei comuni piacentini, ma non quelle delle province di Cremona e Lodi». La questione è arci-nota: il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica)ha dato il via agli stanziamenti destinati a rimborsare i caorsani per la dolorosa convivenza con “Arturo”, il reattore nucleare chiuso nel 1987 a seguito del referendum che bocciò l’energia atomica in Italia. Caorso, 4.800 abitanti, si è vista riconoscere un confetto da 10 milioni di euro (corrispondenti a 2100 euro pro capite) da far venire l’acquolina in bocca.Anche la provincia di Piacenza ha ricevuto un bonus milionario, che potrebbe coprire le velleità dei limitrofi piacentini (si tratta di Monticelli d’Ongina, San Pietro in Cerro, Cortemaggiore, Pontenure e del capoluogo): a questo punto, Callori deve aver assaporato la possibilità di trattenere per intero il “tesoro di Arturo”. I sindaci dei comuni lodigiani confinanti (Gianfranco Manzoni di Castelnuovo Bocca d’Adda e Renzo Contardi di Caselle Landi, ieri irrintracciabili) si sono affrettati a proporre, peraltro garbatamente, una loro compartecipazione; il viceministro lodigiano Gianni Piatti ha suggerito la formula attraverso la quale la Bassa potrebbe godere dell’enorme cifra (non direttamente in soldi, ma con opere pubbliche di interesse comune), ma ora Callori chiude la porta. In compenso, per il paese al di là del Po potrebbe aprirsi una stagione d’oro: «Saranno tagliate sia l’Ici che l’imposta sui rifiuti - spiega il sindaco caorsano - poi asfalteremo le strade e realizzeremo una tangenziale, per allontanare i camion dalle case». Ed ancora, si pensa ad un impianto di sollevamento per ripulire le acque del Chiavenna, il torrente che attraversa il paese, si progetta una rete di telecamere contro i ladri e si sogna la costruzione di una piscina, per migliorare la situazione degli impianti sportivi: con tanti saluti al Lodigiano.
Paolo Migliorini

LETTERA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE AI COMPAGNI DI CASELLE LANDI

Care Compagne e Cari Compagni,
Vi ringrazio della Vostra lettera e soprattutto del senso di responsabilità che avete dimostrato in occasione delle recenti elezioni primarie per il PD: la posizione da cui eravate partiti mette in evidenza che la scelta da Voi fatta ha un carattere squisitamente politico, tanto più apprezzabile in quanto ha dovuto confrontarsi anche con le scelte fatte da Attilio Dadda, sulle cui motivazioni ho fatto pervenire direttamente a lui le mie valutazioni, che Vi allego alla presente.
Il risultato ottenuto a Caselle Landi ha concorso, assieme a quello di tutti gli altri paesi e città, piccole e grandi che siano, a fare grande il risultato delle elezioni primarie nella Provincia di Lodi. Per questo, anche se non sono in grado in questo momento di assumere impegni rispetto alla futura rappresentanza del Partito Democratico, in quanto occorre attendere la riunione della Costituente Nazionale del 27 Ottobre e quella della Costituente Regionale del 10 Novembre per capire come si procederà alla strutturazione del Partito anche nei singoli territori, posso rassicurarVi sul fatto che sarà impegno mio fare in modo che le Vostre istanze, che sono quelle della sinistra da cui tutti proveniamo, siano adeguatamente rappresentate nel Partito Democratico del Lodigiano.
Vi ricordo anche che l'attività dei DS non cesserà automaticamente con la costituzione degli organismi dirigenti del nuovo partito. Come sapete, ed a questo proposito anche i nostri organismi dirigenti saranno chiamati ad esprimersi, stiamo lavorando per la costituzione di una Fondazione Provinciale, in cui confluiranno tutte le proprietà, immobiliari o no, dei DS il cui compito principale, così come è definito nell'art. 2 della Bozza di Statuto è "La Fondazione ha come finalità la promozione dei valori della sinistra italiana ed europea". Anche in questo ambito, ritengo potrà essere messa a frutto l'esperienza che la Sezione di Caselle Landi, come tante altre Sezioni, hanno sviluppato in questi anni di intensa attività politica.
Per queste ragioni Vi chiedo di unirVi alla richiesta della lettera che ho inviato ad Attilio, perchè possa riconsiderare le sue decisioni: anche in questa fase c'è ancora molto da fare per lui e per tutti noi.
Un cordiale saluto anche da parte mia e di tutta la segreteria dei DS di Lodi.
Alessandro Manfredi

LETTERA AL SEGRETARIO PROVINCIALE

Caro Segretario,ad una settimana abbondante dallo svolgimento delle primarie, ci preme sottoporti alcune questioni che non abbiamo sollevato precedentemente per evitare inutili e dannose polemiche.Come tu sai gli iscritti di Caselle Landi in fase congressuale si sono espressi a favore della terza mozione e nonostante le settimane precedenti le primarie ci siano stati attriti come le dimissioni del Presidente della Direzione Provinciale e la totale esclusione di rappresentanza delle nostre sensibilità all’interno delle liste a sostegno di Veltroni, seppure con qualche mal di pancia, con senso di responsabilità abbiamo deciso di organizzare le primarie dando il nostro contributo alla costruzione del PD.Quel che ci preoccupa ad oggi è che avendo perso il rappresentante di riferimento a livello provinciale le nostre istanze non abbiano la possibilità di essere valorizzate nel modo dovuto, in particolare nel momento in cui si definiranno le cariche provinciali del Partito Democratico rischiamo ancora una volta ed in modo definitivo di non essere rappresentati pur avendo raccolto un buon 20% dei consensi a livello provinciale.Non conosciamo e non vogliamo entrare nel merito delle dinamiche che hanno portato alla definizione delle liste per la costituente del Partito Democratico, complesse per le ragioni che anche tu hai spiegato nell’ultima direzione provinciale inoltre ulteriori elementi di difficoltà sono derivati sicuramente anche da pressioni territoriali e dualismi che non hanno contribuito a recepire in modo positivo le ragioni di tutti, logiche di cui francamente si fatica a capirne le ragioni in quanto nel momento in cui due partiti si fondono per dare vita ad un nuovo soggetto politico è assurdo che delle “faide” interne contribuiscano a creare degli elementi di tensioni dannosi al partito stesso.Pertanto ci siamo rivolti a te, preoccupati di una situazione che rischia di far perdere per strada compagni che in questi anni spinti dalla passione hanno maturato esperienze significative che possono sicuramente dare un considerevole contributo alla costituzione del nuovo partito e alle istanze del territorio che rappresentano, affinché con la tua capacità di mediazione, dimostrata anche in fase congressuale, tu possa fare in modo di garantire un’adeguata rappresentanza anche a chi pur essendo favorevole alla costituzione del PD intravedeva nel percorso alcuni limiti.Le nostre ragioni hanno l’ambizione di dare un contributo costruttivo al partito che stiamo costituendo, sicuri che le valuterai con lo spirito dovuto ti porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di buon lavoro

Ds Caselle Landi

PRIMARIE DEL 14 OTTOBRE

Gli iscritti della sezione di Caselle Landi non hanno fatto mancare il loro contributo per le primarie del 14 ottobre, di seguito i risultati ottenuti e una foto del seggio presidiato da due “vecchi” compagni.


Seggio di Caselle Landi colleggio n° 6 Lodi-Crema

COSTITUENTE NAZIONALE
Valide: 44
Schede bianche: 0
Schede nulle: 4
Contestate: 0
Totale schede votate: 48

Voti espressi alle liste:
Lista n°1 Con Veltroni: voti 25
Lista n°2 Democratici per Veltroni: voti 7
Lista n°3 Democratici per Enrico Letta: voti 9
Lista n°4 Con Rosy Bindi: voti 3

COSTITUENTE REGIONALE
Schede valide: 48
Schede bianche: 0
Schede nulle: 0
Schede contestate: 0
Totale schede votate: 48

Voti espressi alle liste:
Lista n°1: Con Bindi e Sarfatti: voti 5
Lista n°2: Giovani Democratici per Martina: voti 2
Lista n°3: Progetto Lombardia con Martina: voti 4
Lista n°4: Democratici Lombardi per Veltroni e Martina: voti 37


CONSIDERAZIONI SUL MANIFESTO DEL LAVORO

Care compagne e cari compagni, ci sembra utile in questa fase proporre alcuni elementi di discussione inerenti le problematiche che investono il mondo del lavoro e dell’impresa. Come DS di Caselle Landi condividiamo i contenuti del “Manifesto del lavoro”, comunque ci preme sottolineare alcune questioni che un partito davvero riformista dovrebbe saper cogliere; l’obbiettivo che ci poniamo è quello di avanzare proposte (anche provocatorie) con l’intento di aprire un dibattito riguardante:

  • Maggior efficienza del pubblico impiego
  • La sicurezza sui luoghi di lavoro
  • Una possibile flessibilità della contrattazione collettiva
  • La responsabilità sociale delle imprese
Maggior efficienza del pubblico impiego
A nostro avviso il manifesto del lavoro non tocca a sufficienza con una proposta davvero riformista il tema del pubblico impiego, dove a fianco della gran parte dei lavoratori che svolgono le proprie mansioni spesso in condizioni di forte disagio, troviamo alcuni nullafacenti che forti delle tutele di cui godono (e a volte di una inspiegabile difesa da parte dei sindacati ) con comportamenti poco professionali mettono in cattiva luce tutto il sistema. Occorre quindi una riforma del pubblico impiego che preveda norme sanzionatorie per quei dipendenti che non adempiono al proprio dovere perché i nullafacenti e gli assenteisti per definizione non sono lavoratori e danneggiano i lavoratori stessi.La finalità di una proposta di questo tipo è quella di dare maggiore efficienza alla pubblica amministrazione individuando responsabilità precise ed avvicinandola alle esigenze ed alle aspettative della nostra società.
Sicurezza sui luoghi di lavoro
E’ ormai cronaca di tutti i giorni la tragedia delle morti bianche, negli anni la progressiva stratificazione di strumenti normativi (Decreti Legislativi 277/91, 626/94, 494/96 e 528/99 e successivi) non hanno assolutamente migliorato la situazione, si sono creati solo eserciti di esperti che hanno prodotto una smisurata quantità di materiale cartaceo che nessuno legge e che serve solo ad arricchire questi “esperti” della sicurezza e ad essere in regola con le ispezioni delle ASL o dell’ispettorato del lavoro.E’ evidente che la strada fin qua intrapresa si è dimostrata fallimentare, bisogna quindi trovare urgentemente soluzioni credibili che producano sicurezza sui luoghi di lavoro e non solo burocrazia.L’obbiettivo che dobbiamo porci è rendere sicuro il lavoro concentrando l’attenzione sulla figura che paga sempre in prima persona, l’OPERAIO, suggeriamo quindi di snellire drasticamente tutta la parte burocratica trasferendo queste risorse all’aspetto formativo organizzando costantemente e in modo obbligatorio dei seri corsi di formazione e informazione.
Flessibilità della contrattazione collettiva
Fermo restando che la contrattazione collettiva deve essere la regola ed è un dato di fatto che non rappresenta un ostacolo allo sviluppo economico delle imprese, considerata la forte eterogeneità socioeconomica italiana non sarebbe da escludere la possibilità che una seria operazione di investimento imprenditoriale, soprattutto in quei distretti dove c’è una forte crisi occupazionale, possa essere sostenuta anche concertando scelte di parziale allentamento dei vincoli derivanti dai contratti collettivi nazionali per un tempo determinato.
Responsabilità sociale delle imprese
Riteniamo che le realtà imprenditoriali di qualsiasi dimensioni esse siano in un contesto di continua innovazione debbano dotarsi di un codice di natura etica che spinga gli imprenditori ad assumere un comportamento socialmente responsabile nei confronti sia delle aspettative economiche che di quelle socio-ambientali. Un prodotto infatti, non è apprezzato solamente per le sue caratteristiche qualitative, spesso è scelto anche sulla base della filosofia e dell’etica che accompagnano il marchio di cui è portatore, riteniamo quindi che la responsabilità sociale di un impresa debba diventare una strategia dove possano convivere sia le istanze economiche che le attenzioni sociali e ambientali in un’ottica di sviluppo sostenibile.

MISURE COMPENSATIVE PER LA PRESENZA DI MATERIALE RADIOATTIVO SUL TERRITORIO

La legge n° 368 del 24/12/2003 prevede tra le altre cose misure compensative per i comuni ospitanti impianti e depositi di materiale radioattaivo e in proporzione riconosce una quota anche ai comuni confinanti.
Martedì 17/07/2007 sono stati convocati a Roma presso il Ministero dell’Ambiente i comuni interessati dalla presenza di materiale radioattivo sul proprio territorio, Caorso in primis. L’ammontare dell’indennizzo di cui si parla è di almeno 20 milioni di euro che come previsto dall’articolo 4 della legge in oggetto verranno ripartiti in modo proporzionale tra il comune di Caorso, i comuni confinanti e la Provincia di Piacenza.
Ovviamente nei comuni della bassa piacentina si è acceso un dibattito sulle modalità di ripartizione e di utilizzo dei fondi in oggetto. A questo punto mi chiedo come mai i comuni della bassa lodigiana, tra cui i comuni di Caselle Landi e Castelnuovo che confinano direttamente con il comune di Caorso ed in modo particolare Caselle Landi che ha una parte del proprio territorio sulla sponda Piacentina del Po ed una parte del centro abitato che ricade nella fascia di maggior rischio (meno di 5 Km dall’impianto) non siano stati coinvolti nella vicenda sebbene la legge riconosce a tutti i comuni confinanti parte del risarcimento in oggetto.
Pertanto l’appello che sentiamo di fare rivolgendoci ai Sindaci interessati, al Presidente della Provincia e al Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’Ambiente Sen. Gianni Piatti è di farsi carico della questione garantendo il diritto alle misure compensative previste dalla legge che spettano ai comuni della bassa lodigiana in quanto confinanti con il comune sede dell’impianto.