IL CIRCOLO DI CASELLE LANDI

Il Circolo del PD di Caselle Landi nasce da quella che era la sezione dei DS di Caselle Landi, quest'ultima intitolata ad Antonio Gramsci è stata fondata nel 1975 da un gruppo di compagni precedentemente iscritti alla sezione di Codogno, il primo segretario Contardi Giuseppe poteva contare su circa 20 iscritti che si sono resi immediatamente disponibili per organizzare la prima Festa dell'Unità. Se consideriamo il contesto storico e culturale di Caselle Landi dove attualmente il centro destra raccoglie percentuali di consenso attorno al 70% possiamo renderci conto delle difficoltà incontrate nel coinvolgere le persone nella vita politica, nonostante questo nel 1980 una coalizione di centro-sinistra per la prima volta nel dopo guerra ha vinto le amministrative governando per 5 anni la nostra comunità, lasciando un segno positivo che ancora oggi la fa ricordare come una delle migliori amministrazioni del dopo guerra. Vicende più personali che politiche non hanno più permesso di ripetere questo tipo di esperienza escludendoci per 10 anni dalla vita amministrativa del paese, dal 1995 siamo ancora presenti in amministrazione con un gruppo consigliare di opposizione che si riconosce nel centro sinistra.Dal 1990 per ragioni legate al rispetto delle nuove normative in materia di impiantistica e per un calo delle persone disponibili non è stato più possibile organizzare la tradizionale Festa dell'Unità, comunque tra alti e bassi la sezione di Caselle Landi è sempre stata attiva apportando il proprio contributo alla vita sociale e politica del paese; ad oggi nella bassa lodigiana la nostra sezione rimane con quella di Maleo l'unica unità di base attiva. I tempi cambiano e certe dinamiche sociali e politiche sono da ritenetsi non al passo con i tempi, la maggior parte degli iscritti hanno deciso di confluire nel Partito Democratico facendosi comunque portatori di quei valori che hanno caratterizzato la vita politica italiana e che riteniamo siano alla base di una società equa e a misura d'uomo.

domenica 22 giugno 2008

INTERVISTA AL CONSIGLIERE COMUNALE ROBERTO TANTARDINI SULLA QUESTIONE CENTRALE DI CAORSO

Roberto Tantardini, 42 anni, consigliere comunale di Caselle Landi; hai deciso di sollevare la questione dei mancati indennizzi della centrale nucleare di Caorso al territorio. Spiegaci perchè

Perché vivo come altri cittadini del basso lodigiano sotto la tettoia convessa di “Arturo” ma, a differenza dei cittadini della provincia di Piacenza, da questa vicinanza ho ricavato solo ansia e preoccupazione, non fondi e risarcimenti!
Quindi, detto in pillole: siccome la centrale nucleare è stata ed è un elemento di preoccupazione oltre che per i “piacentini anche per i lodigiani, credo sia giusto che sia gli uni che gli altri condividano oltre alle preoccupazioni anche i “relativi” vantaggi.

Perché parli di vantaggi “relativi”?

Perché nessuno di noi, sia piacentino che lodigiano, sia di destra che di sinistra, ama convivere con una centrale nucleare dopo gli eventi di Chernobyl. Hanno un bel dire quanti affermano che quella era una centrale di vecchia concezione. Io non sono un fisico nucleare, ma mi limito alle cifre: 500.000 morti e 4.000.000 milioni di contaminati. Del resto sia le popolazioni lodigiane che piacentine hanno subito la stessa dose di irraggiamento per le quali sono state stanziate adeguate misure compensative, circa 20 milioni di Euro, che ad oggi sono solo nelle disponibilità del Comune di Caorso e della Provincia di Piacenza

Spiegaci meglio cosa vuoi

Semplice. Noi vogliamo gli stessi diritti dei nostri amici piacentini, visto che abbiamo condiviso gli stessi “oneri”. Loro avevano Caorso? Bene, anche noi avevamo Caorso. Loro vivevano con il rischio? Bene , anche noi, che viviamo a poche centinaia di metri dal reattore. Loro avevano paura? E come pensate che si vivesse a Caselle Landi e nella Bassa Lodigiana nel 1986 (anno della catastrofe di Chernobyl)?

Del resto il nostro territorio ha sperimentato gli stessi problemi, i piani di evacuazione, tristemente noti negli anni ’80, coinvolgevano l’intera Bassa Lodigiana in caso di incidente grave e questa rimane la miglior dimostrazione del fatto che l’eventuale fall out della centrale, fosse dovuto a malfunzionamento o ai depositi di scorie tuttora presenti, non avrebbe riconosciuto alcun confine amministrativo ma si sarebbe espanso su buona parte della bassa pianura lodigiana e piacentina.
Noi vogliamo una cosa molto semplice: che la finanziaria 2009 riconosca al Lodigiano gli stessi riconoscimenti che la finanziaria 2008 garantiva al Piacentino. Niente di più. Niente di meno.

A chi ti sei rivolto per avanzare queste richieste?

Abbiamo un consigliere provinciale, che come noi, è legato alla Bassa Lodigiana. Si chiama Luca Canova e finora non ci ha deluso, anzi, abbiamo fiducia in lui e nella sua intraprendenza, ma per me il livello provinciale è solo un primo passo. Dobbiamo arrivare al governo.

Qualcuno sostiene che il comportamento del governo Prodi sia insoddisfacente, almeno per queste richieste.

In verità la legge 368 del 24/12/2003 varata dal Governo Berlusconi esclude il territorio lodigiano perché le misure compensative sono previste solo per il comune ospitante l'impianto e la provincia di appartenenza del comune stesso, successivamente il governo Prodi non ha colmato questa lacuna pertanto i livelli insoddisfacenti, veri o presunti che siano, si valutano in rapporto ad una alternativa. Sarò il primo a riconoscere meriti ad altri governi, se questi ci garantiranno quello che Berlusconi prima, e Prodi poi, non ci hanno garantito. Aspettiamo e vediamo. Per ora sono paragonabili.

In sintesi cosa chiedi?

Il riconoscimento economico per l'irraggiamento subito. Ripeto: niente di più, ma niente di meno.

Finora che tipo di risposta hai ottenuto?

Abbiamo presentato un’interrogazione in Provincia di Lodi, e garanzie di impegno da parte della Giunta Provinciale

E poi cosa farai?

Chiediamo un ordine del giorno urgente in Provincia di Lodi e in Regione Lombardia, nel quale si chiarisca che, a partire dalla finanziaria 2009, tutti i siti che ospitano centrali nucleari hanno diritto a ripartire fondi compensativi, indipendentemente dai confini regionali, provinciali o comunali, entro un raggio di 10 chilometri dal sito nucleare. Poi chiederemo a tutti i sindaci della Bassa Lodigiana di approvare lo stesso Ordine del Giorno e di trasmetterlo al Governo.
Chiederò inoltre ai nostri rappresentanti consigliari in Provincia e Regione di presentare queste richieste al Ministro competente.
Ed infine un appello ai quotidiani locali e ai lodigiani di sostenerci. E’ una questione di giustizia e di dignità, per il Lodigiano e per la Bassa.