Ho letto con interesse “Il dibattito – Ripensare il Lodigiano: Po e Lambro” scritto da Canova la scorsa settimana. Da tutto il mondo scientifico è riconosciuta l'importanza strategica che il lodigiano ha dal punto di vista ecologico, purtroppo a volte sia gli abitanti che gli amministratori della nostra provincia non sembrano rendersene conto, la mia impressione è che come capita spesso stiamo sottovalutando il nostro patrimonio.
Nella nostra provincia abbiamo 19 SIC (siti di interesse comunitario cosi come sono definiti dalla attuazione della Direttiva Habitat 92/43/C.E.E) distribuiti in 14 comuni diversi, i SIC sono siti di “rilevante valore scientifico, naturale tipico o biotipico che un habitat naturale possiede, che assurge ad interesse sovranazionale e che, quindi è abbisognevole di tutela”, avere un sito di interesse sovranazionale a pochi passi da casa non è solo un motivo di vanto, è anche un’opportunità e un’arma in più per la tutela e la valorizzazione. L’amministrazione provinciale sta puntando molto sul turismo nel lodigiano e buona parte di questi sforzi sono indirizzati al turismo ecologico, è stata fatta una fitta rete di piste ciclabili che per essere riempita di cicloturisti deve necessariamente condurre in luoghi interessanti di cui il lodigiano è ricco, questi siti lungo l’asta dell’Adda, grazie anche al Parco Adda Sud, sono sfruttati al pieno delle loro possibilità mentre non hanno il rilievo che meritano lungo il Po e il Lambro, quest’ultimo fiume fortemente compromesso il cui recuperò è fondamentale per il sistema paesistico provinciale.
Come PD di Caselle Landi in questi anni abbiamo avviato e sostenuto un'importante campagna di sensibilizzazione relativa alla valorizzazione del Po lodigiano, sulla base di questo è stato rivisto lo statuto del Consorzio dei Comuni del Po, e ora mi aspetto (come chiesto da Canova) un “ pronunciamento locale forte e deciso” delle comunità il cui territorio è lambito dal fiume Lambro.
Il nostro ambientalismo è un ambentalismo maturo e condiviso lontano dagli estremismi dei decenni scorsi, il PD ha dato un forte contributo al blocco della discarica di Senna, ora abbiamo un’altra missione: dobbiamo convincere gli scettici che la tutela ambientale non è una limitazione allo sviluppo ma una tutela della persona e della società stessa. Il ricordo di rifiutopoli è cosa recente, è inutile ricordare come gli anni di menefreghismo ecologico non hanno portato nulla di buono per la collettività ma solo per una ristretta cerchia di privati.