Il tratto del fiume Po che lambisce il territorio di San Rocco è parte significativa di un sistema fluviale regolato dallo sbarramento di Isola Serafini (a monte della foce del fiume Adda) e caratterizzato dalla confluenza del torrente Trebbia in sponda destra.
E’ ancora vivo in tutti il ricordo per la paura vissuta da questa Comunità in occasione delle esondazioni del fiume negli anni 1994 e 2000 ed è ben chiaro, purtroppo ancor oggi, quali siano gli elementi che esasperano tali situazioni, mai scongiurabili e già di per sé critiche.
La limitazione della sezione di scorrimento delle acque del fiume, sia in condizioni di calma che di piena, costituisce per il paese di San Rocco la più grave motivazione di quegli effetti drammatici.
Essa è determinata dai terrapieni di accesso ai ponti stradale e ferroviario, che collegano la sponda lombarda ed emiliana ed interessano trasversalmente gran parte della golena in sponda sinistra, oltreché dal continuo deposito di ghiaia e sabbia sul sedime dell’isolotto Maggi, trasportate a valle dalla forza dell’acqua; ciò al punto di determinare la trasformazione della sua morfologia fino ad annullare, complice l’opera dell’uomo, il ramo lombardo del fiume stesso.
Dette preoccupazioni, totalmente giustificate, sono state poste in evidenza con azioni ed atti che hanno visto interpreti Amministratori e Cittadini di questo Comune già dal 1996, purtroppo con risultati, e non certo per loro responsabilità, di scarso rilievo.
Per contro risulta evidente a tutti quale sia il valore ambientale di quell’area inclusa nell’alveo inciso del fiume che, insieme ad altre zone umide della golena - residui della mutazione idrografica ed orografica dell’area fluviale, rappresenta parte significativa del patrimonio ambientale della bassa lodigiana.
Da oltre un decennio, e con diversi interpreti delle Amministrazioni che si sono succedute dal ‘96, sono state infatti intraprese più iniziative per tutelare queste zone, per salvaguardare e valorizzare il paesaggio fluviale, il loro ecosistema.
L’energia espressa da una piccola realtà come San Rocco su due chiare posizioni, per nulla in antitesi, trova riscontro in quanto auspicato e progettato dai Consiglieri Concordati e Canova nelle rispettive Amministrazioni, ed alimenta e sostiene i loro presupposti per affrontare tali questioni nell’ambito di piani di intervento territoriali di larga scala.
Indispensabile, quindi, muovere passi determinati per un futuro stabile, per l’istituzione di aree protette e, perché no, di un Parco fluviale, comunque nell’ottica di progetti condivisi e proiettati verso una condizione che non infici l’auspicato equilibrio tra esigenze di sicurezza e questioni ambientali, e senza tralasciare le problematiche relative alla trasformazione della destinazione primaria delle aree agricole in considerazione.
Partito Democratico
Circolo di S. Rocco al P. (LO)