Le ultime due piene storiche del fiume Po (1994, 2000) hanno lasciato il segno e ancora oggi migliaia di Lodigiani rivivono ad ogni rilevante evento meteorologico le ansie e le preoccupazioni di quegli autunni. Le nostre comunità sono inserite all´interno di una delle regioni più produttive, più densamente abitate e più strutturate d´Europa, nonostante questo ad oggi non abbiamo ancora visto mantenute quelle promesse di messa in sicurezza dei nostri territori che sono fondamentali per ridare tranquillità a chi in questi territori abita, lavora ed ha investito.
Ricordo che già all´indomani dell'ultima piena abbiamo assistito alla "sfilata" di Ministri, rappresentanti politici di tutti i colori e personalità varie che a gran voce promettevano interventi immediati di messa in sicurezza delle comunità coinvolte, con il passare del tempo problemi di natura finanziaria, tecnica e perché no anche di volontà politica hanno fatto si che dopo otto anni dall'ultima piena non si sia ancora fatto quanto promesso.A chiunque dotato di un minimo di buon senso e del famoso pragmatismo lombardo sembrano tempi decisamente inadeguati, se a questo sommiamo che ai cittadini non vengono fornite informazioni da parte degli enti preposti in quanto difficilmente raggiungibili è chiaro che questo alimenta disagio e preoccupazione.
A dire il vero, dopo un'infinità di studi e di progetti, finalmente nel febbraio 2008 sono stati aggiudicati i lavori attraverso una gara bandita dall' Agenzia Interregionale Per il Fiume Po - AIPO, per un importo a base d'asta di circa 3.500.000 Euro, tale gara è stata aggiudicata e la cronologia dei lavori prevedeva, per esempio a Caselle Landi dove sono necessari lavori di diaframmatura, l'inizio delle attività nel novembre 2008.Ad oggi nonostante l'impresa sia stata individuata ed i tempi previsti, non si ha il minimo accenno di inizio delle attività, in più sembra che non siano ancora iniziate le procedure di esproprio delle aree interessate, ponendo una seria incognita sia sulla tempistica che sulla portata finanziaria che naturalmente è destinata a lievitare con il passare del tempo.
Davvero non vorrei che fra un po' qualcuno ci venga a dire che i soldi non sono sufficienti e necessariamente si deve rinunciare ad una parte dei lavori previsti, perché la messa in sicurezza del territorio è un diritto fondamentale senza la quale non hanno senso politiche di valorizzazione e di conservazione, per questo propongo che si assumano le iniziative necessarie affinché a tutela delle nostre comunità ci sia certezza dei tempi e garanzia della realizzazione delle opere previste.
Roberto Tantardini
Consigliere Comunale di Caselle Landi