Di seguito riportiamo un articolo pubblicato su "Il Cittadino" dell 8/11/2007
Doccia fredda sulla Bassa: Caorso ci vede come degli opportunisti. È rimbalzata addirittura sull’agenzia Ansa la dichiarazione con la quale Fabio Callori, 44 anni, sindaco del “paese nucleare”, ha escluso la divisione della torta da 10 milioni di euro con i comuni del Lodigiano e del Cremonese. «Dov’erano, questi ultimi, quando bisognava farsi sentire? Troppo comodo salire sul treno adesso, si mettano pure in coda». Affermazioni che non lasciano spazio a dubbi, ma che Callori rinfranca ulteriormente: «Capisco le ragioni dei comuni piacentini, ma non quelle delle province di Cremona e Lodi». La questione è arci-nota: il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica)ha dato il via agli stanziamenti destinati a rimborsare i caorsani per la dolorosa convivenza con “Arturo”, il reattore nucleare chiuso nel 1987 a seguito del referendum che bocciò l’energia atomica in Italia. Caorso, 4.800 abitanti, si è vista riconoscere un confetto da 10 milioni di euro (corrispondenti a 2100 euro pro capite) da far venire l’acquolina in bocca.Anche la provincia di Piacenza ha ricevuto un bonus milionario, che potrebbe coprire le velleità dei limitrofi piacentini (si tratta di Monticelli d’Ongina, San Pietro in Cerro, Cortemaggiore, Pontenure e del capoluogo): a questo punto, Callori deve aver assaporato la possibilità di trattenere per intero il “tesoro di Arturo”. I sindaci dei comuni lodigiani confinanti (Gianfranco Manzoni di Castelnuovo Bocca d’Adda e Renzo Contardi di Caselle Landi, ieri irrintracciabili) si sono affrettati a proporre, peraltro garbatamente, una loro compartecipazione; il viceministro lodigiano Gianni Piatti ha suggerito la formula attraverso la quale la Bassa potrebbe godere dell’enorme cifra (non direttamente in soldi, ma con opere pubbliche di interesse comune), ma ora Callori chiude la porta. In compenso, per il paese al di là del Po potrebbe aprirsi una stagione d’oro: «Saranno tagliate sia l’Ici che l’imposta sui rifiuti - spiega il sindaco caorsano - poi asfalteremo le strade e realizzeremo una tangenziale, per allontanare i camion dalle case». Ed ancora, si pensa ad un impianto di sollevamento per ripulire le acque del Chiavenna, il torrente che attraversa il paese, si progetta una rete di telecamere contro i ladri e si sogna la costruzione di una piscina, per migliorare la situazione degli impianti sportivi: con tanti saluti al Lodigiano.
Paolo Migliorini
Doccia fredda sulla Bassa: Caorso ci vede come degli opportunisti. È rimbalzata addirittura sull’agenzia Ansa la dichiarazione con la quale Fabio Callori, 44 anni, sindaco del “paese nucleare”, ha escluso la divisione della torta da 10 milioni di euro con i comuni del Lodigiano e del Cremonese. «Dov’erano, questi ultimi, quando bisognava farsi sentire? Troppo comodo salire sul treno adesso, si mettano pure in coda». Affermazioni che non lasciano spazio a dubbi, ma che Callori rinfranca ulteriormente: «Capisco le ragioni dei comuni piacentini, ma non quelle delle province di Cremona e Lodi». La questione è arci-nota: il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica)ha dato il via agli stanziamenti destinati a rimborsare i caorsani per la dolorosa convivenza con “Arturo”, il reattore nucleare chiuso nel 1987 a seguito del referendum che bocciò l’energia atomica in Italia. Caorso, 4.800 abitanti, si è vista riconoscere un confetto da 10 milioni di euro (corrispondenti a 2100 euro pro capite) da far venire l’acquolina in bocca.Anche la provincia di Piacenza ha ricevuto un bonus milionario, che potrebbe coprire le velleità dei limitrofi piacentini (si tratta di Monticelli d’Ongina, San Pietro in Cerro, Cortemaggiore, Pontenure e del capoluogo): a questo punto, Callori deve aver assaporato la possibilità di trattenere per intero il “tesoro di Arturo”. I sindaci dei comuni lodigiani confinanti (Gianfranco Manzoni di Castelnuovo Bocca d’Adda e Renzo Contardi di Caselle Landi, ieri irrintracciabili) si sono affrettati a proporre, peraltro garbatamente, una loro compartecipazione; il viceministro lodigiano Gianni Piatti ha suggerito la formula attraverso la quale la Bassa potrebbe godere dell’enorme cifra (non direttamente in soldi, ma con opere pubbliche di interesse comune), ma ora Callori chiude la porta. In compenso, per il paese al di là del Po potrebbe aprirsi una stagione d’oro: «Saranno tagliate sia l’Ici che l’imposta sui rifiuti - spiega il sindaco caorsano - poi asfalteremo le strade e realizzeremo una tangenziale, per allontanare i camion dalle case». Ed ancora, si pensa ad un impianto di sollevamento per ripulire le acque del Chiavenna, il torrente che attraversa il paese, si progetta una rete di telecamere contro i ladri e si sogna la costruzione di una piscina, per migliorare la situazione degli impianti sportivi: con tanti saluti al Lodigiano.
Paolo Migliorini